Shadowhunters-Città di ossa di Cassandra Clare, recensione

Shadowhunters-Città di ossa” di Cassandra Clare è un libro che vale la pena leggere. Va detto direttamente senza troppi preamboli. Già solo per il fatto che ci troviamo davanti un romanzo che poteva decisamente essere peggiore di quello che qualsiasi lettore si aspettava e che al contrario mostra di essere un ottimo prodotto.

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La storia è lineare e piena di emozioni: abbiamo Clary ,una quindicenne speciale che una sera insieme a Simon, un suo caro amico si reca al Pandemonium. Si tratta di un locale davvero strano e incredibile: i due giovani vedono due ragazzi e una ragazza uccidere una persona. Si scoprirà poi che non si trattava di un individuo normale ma di un essere non umano. Inutile dirvi che la vita della ragazza sarà destinata a cambiare completamente. “Shadowhunters-Città di ossa” di Cassandra Clare è un libro ben scritto, appassionante e soprattutto ben strutturato. Nel momento della lettura ci si rende conto di quanto sia speciale l’intera trama: una storia semplice ma emozionante, spiegata in ogni particolare, in modo che il lettore abbia sotto controllo ogni piccola sfumatura. Una cosa che mi ha colpito è stata la spiegazione delle rune. Ogni elemento è stato pensato per incastrarsi a quello subito successivo creando un mondo che non annoia nemmeno se il romanzo non fa parte del genere di preferenza di chi lo legge.

La caratterizzazione dei personaggi è molto buona e lo stile di facile approccio: mai pesante nonostante le ampie descrizioni. Il tutto senza perdere mai di vista la trama.

 

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