8 marzo, rileggiamo i diritti della donna di Olympe de Gouge

Olympe de Gouge, scrittrice francese nata nel 1748, fece sue le istanze della Rivoluzione Francese, ma si rese ben presto conto che nella stessa rivoluzione erano tutelati sempre e comunque gli uomini. Stilò allora una Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, ancora molto attuale, il che, diciamolo è sconcertante.

Naturalmente questo le causò diversi problemi, che peggiorarono quando cominciò a contestare Robespierre per i suoi metodi e le sue presunte aspirazioni alla dittatura. Processata, venne poi condannata a morte. La sentenza fu eseguita nel 1793.

Se volete leggerne la biografia, in Italia ne ha realizzato una in forma romanzata, intitolata, La donna che visse per un sogno, la scrittrice M. Rosa Cutrufelli. Oggi vi riporto alcuni significativi estratti della dichiarazione:

DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLA DONNA E DELLA CITTADINA
Uomo, sei capace d’essere giusto ? È una donna che ti pone la domanda ; tu non la priverai almeno di questo diritto. Dimmi? Chi ti ha concesso la suprema autorità di opprimere il mio sesso? La tua forza? Il tuo ingegno? Osserva il creatore nella sua saggezza ; scorri la natura in tutta la sua grandezza, di cui tu sembri volerti raffrontare, e dammi, se hai il coraggio, l’esempio di questo tirannico potere.

Risali agli animali, consulta gli elementi, studia i vegetali, getta infine uno sguardo su tutte le modificazioni della materia organizzata; e rendi a te l’evidenza quando te ne offro i mezzi; cerca, indaga e distingui, se puoi, i sessi nell’amministrazione della natura. Dappertutto tu li troverai confusi, dappertutto essi cooperano in un insieme armonioso a questo capolavoro immortale.

Solo l’uomo s’è affastellato un principio di questa eccezione. Bizzarro, cieco, gonfio di scienza e degenerato, in questo secolo illuminato e di sagacità, nell’ignoranza più stupida, vuole comandare da despota su un sesso che ha ricevuto tutte le facoltà intellettuali; pretende di godere della rivoluzione, e reclama i suoi diritti all’uguaglianza, per non dire niente di più.

Un estratto dei diritti

Articolo I La Donna nasce libera ed ha gli stessi diritti dell’uomo. Le distinzioni sociali possono essere fondate solo sull’utilità comune.

Articolo II Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili della Donna e dell’Uomo: questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e soprattutto la resistenza all’oppressione.

Articolo III Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione, che è la riunione della donna e dell’uomo: nessun corpo, nessun individuo può esercitarne l’autorità che non ne sia espressamente derivata.

Articolo IV La libertà e la giustizia consistono nel restituire tutto quello che appartiene agli altri; così l’esercizio dei diritti naturali della donna ha come limiti solo la tirannia perpetua che l’uomo le oppone; questi limiti devono essere riformati dalle leggi della natura e della ragione.

[Photo Credits : zigazou76 su Flickr]

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