Salone del Libro a Milano? No grazie

Il Salone del libro di Torino a Milano? No grazie! Il passaggio, seppur temporaneo dell’iniziativa letteraria nel capoluogo lombardo non piace particolarmente ne ad operatori del  settore ne alla Fondazione del Libro che da anni lo organizza.

Possono andar bene iniziative correlate e gemellaggi, ma di traslochi non se ne deve proprio parlare.

Su questo il presidente della Fondazione Rolando Picchioni appare essere davvero irremovibile:

Primo: noi siamo internazionali quanto altre fiere europee: nel business to business l’anno scorso abbiamo fatto ben settemila operazioni internazionali. Non abbiamo la velleità di essere Francoforte, ma non è vero che siamo strapaese; semmai, sono altri che fanno gli stramilanesi. Noi difendiamo l’identità del lavoro che abbiamo creato e non lo vogliamo certo cedere al primo venuto solo perché ha una qualche ricorrenza.

Non pago aggiunge:

Secondo: noi non accogliamo le scolaresche per farne una transumanza pizzaiola, ma perché vogliamo che questi venti, trentamila ragazzi partecipino a laboratori creativi e di studio. Terzo, non è vero che siamo l’aia di casa che raduna i soliti noti; oltre un terzo dei visitatori viene da fuori regione. Questi stereotipi devono finire.

Ciò che la Fondazione vuole evitare è di essere praticamente “mangiati” come Salone da una manifestazione come l’Expo. Si tratta di un sentimento palpabile nelle parole di Picchioni, che continua a sostenere come  Torino debba essere una cosa a se stante, e senza snaturazioni e conferma i contatti presi:

Saremmo ben contenti di fare un progetto comune con l’Expo e abbiamo già avviato contatti in tal senso, ma noi siamo noi. E sono stati gli editori che hanno scelto di venire qua anziché a Milano, anche quelli del Sud. Non vogliamo fare guerre da retrobottega, ma non permetteremo che un’eventuale una tantum diventi una semper.

La situazione è come appare evidente, ancora in fase di creazione e sviluppo.  Nulla al momento è stato deciso e probabilmente molto accadrà nei mesi a venire.

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