Salinger: nella corrispondenza riferimenti a racconti inediti

Quando si analizza la biografia e il materiale relativo a un grande scrittore del passato non è affatto difficile ritrovare materiali letterari e oggetti molto personali che aprano nuovamente il sipario su coloro che hanno scritto la storia della letteratura. Com’era capitato qualche mese fa con Jane Austen e Conan Doyle, di cui si erano ritrovati romanzi inediti dati poi in pasto a casa editrici e famose aste, ora anche J. D. Salinger sembra aver nascosto ai suoi editori una serie di opere inedite delle quali solo da pochi giorni si è venuti a conoscenza.

La notizia è stata pubblicata dal New York Times facendo così drizzare le antenne al mondo intero. Secondo a quanto ritrovato in una vecchia corrispondenza tra l’autore e l’amico Michael Mitchell, Salinger avrebbe fatto riferimento ad alcuni manoscritti ancora in fase di redazione, opere sulle quali l’autore avrebbe lavorato a lungo tanto da citarle nuovamente in alcune lettere scritte ben dopo una decina di anni. I riferimenti, continui da parte dell’autore, farebbero così pensare a una serie di lavori ancora nascosti al mondo editoriale, opere delle quali l’autore avrebbe forse cancellato la tracce. La corrispondenza studiata oggi, e colpevole di aver infiammato le speranze di tutti i lettori, è stata ritrovata da Ruth E. Linke, ragazza di un amico di Salinger, che ha venduto i fogli di carta alla Morgan Library and Museum, lo stesso museo che oggi conserva la maggior parte della corrispondenza dello scrittore.

Salinger pubblicò la sua ultima opera nel 1965, una data importante che aprirebbe davvero lo scenario su un mondo tutto ancora da scoprire, sia sulla vita dell’autore che sulla sua produzione letteraria: le lettere ritrovate corrispondono infatti agli anni ’80 e ’90, una decennio durante il quale, secondo le frasi scritte su quella corrispondenza, l’autore lavorò ad alcuni scritti con grande passione e dedizione, “I work on, same old hours, pretty much”.

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