Riuscite a leggere nei luoghi affollati?

donna legge bar

Ai tempi dell’Università, tra una lezione e l’altra, dovevamo decidere dove andare a studiare. C’erano due biblioteche, completamente diverse tra loro. La prima si trovava nel dipartimento di Lettere. Era silenziosa, di un silenzio tombale. Ti sentivi in colpa anche solo nello girare le pagine, tanto si ripercuoteva il rumore nella stanza.

La seconda si trovava nel dipartimento di Filosofia. Era più piccola e c’era un costante via vai di gente. Non solo, spesso il bibliotecario parlava con gli studenti o gli studenti parlavano tra di loro. Il mormorio era ammesso e anzi gradito, come se potesse automaticamente generare un fruttuoso scambio di pensieri.


Le mie amiche preferivano la biblioteca tombale, io quella dei mormorii. A dire la verità, quando mi sentivo troppo inquieta, mi mettevo a studiare sulle panchine dei corridoi, dove c’era davvero molto rumore. Ancora adesso mi capita di mettermi a leggere in un bar o mentre i vicini hanno piantato il volume dello stereo al suo massimo storico.

In qualche modo, stare in mezzo agli altri mi conforta e visto che la mia capacità di concentrazione è molto alta, sperimento contemporaneamente il piacere di astrarmi da tutto ciò che mi circonda in quel momento. I lettori che hanno la mia stessa abitudine, mi capiranno quando dico che divento praticamente sorda in queste circostanze.

Man mano che procedo nella lettura, i suoni che mi circondano diventano ovattati, poi si trasformano in un brusio lontano e infine svaniscono e quando qualcuno mi richiama alla realtà, mi sento come il protagonista del film Avatar, risucchiata improvvisamente in un’altra parte del pianeta.

Mi rendo conto che per chi necessita di assoluto silenzio per poter leggere o studiare, sembra davvero assurdo questo mio andare a cercare di proposito il caos per poterne poi uscire leggendo.

Eppure non posso fare a meno di considerare tra i piaceri della vita, la possibilità di leggere un buon romanzo, in un pub, davanti ad una buona birra (d’accordo, invecchiando le tazze di tè battono gli alcolici, ma pazienza).

Photo Credits | Betsssssy su Flickr

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