Il tempo che resta di Michelle Grillo, recensione

Il tempo che resta, di Michelle Grillo, rientra nella categoria di quei libri dei quali rimani soddisfatto di esserti fidato del frontespizio la prima volta che hai potuto leggerlo. Non sempre la sinossi riesce a catturare in modo adeguato l’attenzione e se ciò avviene e non ce ne si pente in corso d’opera, senza dubbio il tomo scelto deve essere considerato più che valido.

Un romanzo che merita da subito

Il tempo che resta di Michelle Grillo è molto particolare: non è una lettura leggera, ma non per questo immeritevole di un’attenzione diffusa. La motivazione di ciò non risiede solo nel tema affrontato ma anche nel modo in cui la scrittrice stessa ne parla. Spesso e volentieri il giusto stile, accompagnato dal corretto tono e dalla capacità di rendere accessibili al lettore anche le caratterizzazioni più complesse dei personaggi fa in modo tale di attualizzare concetti con i quali non sempre si ha voglia di avere a che fare. Michelle Grillo torna sugli scaffali delle librerie italiane a due anni dal suo romanzo d’esordio, mettendo a disposizione di chi lo desidera un romanzo intenso e profondo in grado di catturare l’attenzione.

Poche pagine ma tanto contenuto

Nel libro edito da Alessandro Polidoro Editore, vi è tutto ciò che un lettore può desiderare da un romanzo: capacità di essere compreso, ottimi personaggi e stile corretto rispetto alla storia raccontata che in questo caso non necessità di particolari strategie per attirare l’attenzione. Già dalla sinossi incontriamo Anna, una giovane donna rinchiusa in istituto perché “bloccata fuori dal mondo per motivi che non conosce e di cui non sembra curarsi“. Una ragazza che non è accettata dalla propria famiglia e che non prova grande affetto nei confronti del fratello. Una storia non banale nella sua ambientazione e nel suo svolgimento che merita dalla prima all’ultima pagina.

Unico vero difetto? Forse il costo se si pensa al numero di pagine, soprattutto se si amano i grandi romanzi: problema risolvibile con l’acquisto della copia digitale. Altrimenti per il resto, Il tempo che resta è senza dubbio una lettura consigliata a tutti, specialmente a chi non si spaventa quando il tema è particolarmente profondo come in questo caso. Generalmente davanti a simili problematiche si chiudono gli occhi, soprattutto quando non toccano da vicino: il libro di Michelle Grillo consente di dare uno sguardo libero ed emozionale che forse non tutti i lettori sapranno sfruttare al meglio. Ciò non toglie, va sottolineato ancora, che un’opportunità questo libro la merita senza ombra di dubbio.

 

 

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