Gli editori ed i libri a 9,90 euro. Una moda?

editori libri 9,90 euro modaParliamo di libri cartacei e parliamo di prezzi. Il mercato delle vendite è in calo: colpa della crisi, tasse e mancanza di sconti. Quale è la reazioni delle case editrici?  Un abbassamento del prezzo generale di alcune collane a 9,90 euro. Viene quasi definita una “moda” dai lavoratori del settore, ma è un dato di fatto che stia facendo respirare un pochino sia i lettori che coloro che i libri li vendono.

E non parliamo di una casa editrice come la Newton & Compton che del prezzo a portata di utente ha sempre fatto il suo scranno principale dal quale erigersi e sopravvivere, ma di grandi del settore come la Mondadori, che giusto in questi ultimi tempi ha deciso di rendere disponibili alcuni suoi titoli a questo prezzo di convenienza. Addirittura il Vaticano ha messo in vendita l’ultimo libro del papa a tale prezzo.  Il lettore affezionato al cartaceo di certo esulta: un po’ come fa il compratore di cd quando può averlo ad un prezzo conveniente.

C’è chi parla di “low cost”.  Il mio modesto parere è che la definizione ancora non calzi abbastanza rispetto alla situazione. Ma di certo vi è che si è un passo in avanti verso la direzione giusta. E’ inutile che gli editori si raccontino “barzellette” per giustificare le vendite mancate. Presso il Salone del libro in questi giorni in auge a Torino si parla addirittura di un calo pari al 30%. Va da sé che la sopravvivenza, a meno che non si integri in qualche modo è a rischio. E per tutti.

Ci sono editori che sostengono che quella del prezzo “basso” sia una moda che passerà presto, altri che sostengono che abbassando troppo il costo dei volumi si rischia di far perdere ai lettori “la conoscenza del valore del libro”. Possibile che nessuno arrivi ancora a capire che se il potere di acquisto si dimezza e la crisi attanaglia, la compravendita di libri è un lusso che non molti si potranno permettere?

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