Due tarì di Maria Trimarchi

due tarì trimarchiDue tarì racconta una storia realmente accaduta. Siamo in Calabria, nei primi del Novecento. Due sorelle si impegnano a sopravvivere dopo la morte dei genitori. La prima, Rosa, accetta un matrimonio combinato con un brav’uomo, che la alleggerirà dalla fatica dei campi e la proteggerà da vari soprusi in un mondo ancora molto maschilista. La seconda, Maria, abita a pochi passi dalla sorella e la aiuta non appena cominciano ad arrivare i figli.

A detta di tutti, lavora con uomo. Maria, però, ha il cuore e le esigenze di una donna, che solo un uomo riuscirà a colmare e soddisfare. Si tratta di Francesco, giunto in Calabria con suo padre, un emigrante che ha fatto fortuna in America e vuole ora “maritare” il figlio con una donna del posto, altolocata. Francesco però si innamora perdutamente di Maria e a nulla varranno le minacce paterne, i due si sposeranno.

Se non fosse vera, questa storia potrebbe essere stata inventata da Shakespeare: una storia d’amore che cerca di andare oltre le regole morali o comunque sociali non è destinata a finire bene. Non vi racconto i dettagli. Certo che per me, donna del sud, è stato come fare un tuffo nei paesaggi che ho conosciuto e nei racconti che tante volte ho sentito quando ero bambina.

Una storia che si presta bene all’estate e ai pomeriggi assolati, che ci regala la passione, quella del cuore, quella di alcune donne e alcuni uomini, quella tipica, se vogliamo, del sud. A prescindere dal finale, un prezioso frammento della nostra storia di italiani.

Aveva cominciato a provare una strana emozione. Si svegliava sognando di vederlo, si addormentava dicendosi “Lo vedrò di sicuro” e vivamente lo sperava. Aspettava con ansia le domeniche, certa di scorgerlo tra gli uomini davanti alla chiesa. Lo cercava con lo sguardo, riconosceva la sua figura fra le tante, individuava la forma della sua testa e i suoi capelli anche quando il ragazzo era in ombra sotto gli alberi, nonostante avesse i propri occhi inondati di sole. Non era sicura che lui la guardasse. […] Le era capitato di trovarlo lì, girato l’angolo, all’improvviso, che la fissava accennando un sorriso con le labbra che le parevano bellissime e che le trasmettevano un indicibile smarrimento. Non capiva più niente. Si sentiva malferma sulle gambe divenute tremolanti e faceva molta fatica a tenere salda, con le mani che tremavano anch’esse, la brocca dritta sotto l’acqua che sgorgava allegra e gorgogliante, cadendo abbondantemente al di fuori del collo alto e stretto. Avrebbe voluto che il recipiente non si riempisse mai.

Autore: Maria Trimarchi
Titolo: Due tarì
Editore: Manni
Pagine: 124
Prezzo: € 14,00
ISBN 978-88-6266-350-2

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