Che pasticcio Bridget Jones, di Helen Fielding

Che pasticcio Bridget Jones” è il fortunato sequel del libro di Helen FiedlingIl diario di Bridget Jones”. Non paga di aver conquistato con la sua storia milioni di lettrici in tutto il mondo, la scrittrice inglese ci ha riprovato, regalando alle masse le nuove avventure della sfortunata “giornalista”.

Al pari del primo volume, le nuove disavventure della protagonista, ora innamorata e felice, riescono a soddisfare la voglia di risate del lettore, non disdegnando qualche incursione nella cronaca reale.

Tra le altre cose infatti, in questo volume, appare un resoconto emotivamente dettagliato del funerale di Lady Diana, idolatrata dalla nostra protagonista. Se bene ricordate infatti, Bridget è inoltre una convinta fan e sostenitrice del principino William d’Inghilterra, sul quale insieme alle amiche, alcolizzate e pazzerelle quanto lei, fantastica spesso e volentieri.

Lo stile della scrittrice ed il suo modo di raccontare la vita di una qualsiasi donna ultratrentenne, rimane inalterato rispetto al primo volume. Ancora una volta Bridget ha a che fare con Daniel Clever, suo ex capo che ogni tanto fa capolino, e con una famiglia irritante e strabordante che dopo aver cospirato tanto per farla stare insieme a Mark Darcy, rivelatosi poi l’uomo giusto,sembra metterle continuamente bastoni tra le ruote attraverso i propri guai.

Un malinteso porta alla fine della storia tra Mark e Bridget quasi subito dopo San Valentino. Nonostante una serie di disavventure, tra le quali l’arresto della donna in Thailandia, l’amore che provano l’uno per l’altro appare evidente in ogni episodio nei quali due si ritrova a dover essere l’uno davanti all’altro. È proprio in questi punti che l’abilità della scrittrice di tenere incollato il lettore alla pagina ha la sua massima manifestazione. Perché è impossibile non immedesimarsi nella pasticciona Bridget o nel timido Mark, che non subisce solo il carattere “frizzante” della sua donna, ma anche tutto ciò che accade intorno a lei. Sebbene molti lo trovino più fiacco rispetto al primo,  “Che pasticcio Bridget Jones”, non ha davvero nulla da invidiare al suo predecessore.

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