La cruna dell’ago, di Ken Follett

La cruna dell’ago è forse l’unico libro di Ken Follett che sia stato in grado di emozionarmi. Ambientato durante la seconda guerra mondiale è uno dei pochi thriller che nel corso della mia “carriera” di lettrice abbia trovato abbastanza interessante sotto diversi profili. Non lo nego: in materia di gialli e simili sono molto difficile da accontentare. Eppure ho trovato lo scrittore estremamente convincente in questo frangente.

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Presentazione di Dieci Donne, di Marcela Serrano

Dieci Donne è il nuovo romanzo, tutto al femminile, di Marcela Serrano, la scrittrice che ama parlare delle donne e delle loro storie, verità di dolore e di ricordi da raccontare che si fondono alle esperienze delle altre anime femminile presenti nel romanzo che parlano e si ritraggono a parole davanti alla loro psicoterapeuta, Natasha. Sarà proprio Natasha a riunire nel suo studio le donne che fanno parte del romanzo, nove donne (dieci, compresa la psicoterapeuta) che inizieranno a parlare di sé, del loro rapporto con l’amore, della loro relazione con un genitore che non ha mai dimostrato di amarle, di un donna che diventa genitore e che non sa come dimostrare affetto ai suoi piccoli, di una carriera che non c’è più e che viene rimpianta ogni giorno perché non si è in grado di apprezzare la vita quotidiana e l’età che avanza. Nel romanzo della Seranno ogni capitolo viene dedicato a una donna fino a tracciare, a fine romanzo, il ritratto completo delle protagoniste; una foto di famiglia che, oltre alle identità superficiali di Natasha, Francisca, Mané, Simona, Juana, Layla, Luisa, Guadalupe, Andrea e Ana Rosa, ora mostra anche la parte più intima del loro cuore.

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Il libro segreto di Dante, di Francesco Fioretti

Ne rimasi incuriosita scrivendone per voi la presentazione. E complice un buon prezzo, va detta tutta, decisi di comprarlo. Parlo de “Il libro segreto di Dante” di Francesco Fioretti.  Si tratta di una storia della quale non vedevo l’ora di fare una recensione perché mi ha lasciato particolarmente colpita in positivo per alcuni versi e decisamente sconcertata per altri. Soprattutto in virtù del fatto che io amo poco i libri in qualche modo “revisionisti” della storia alla Dan Brown.

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copertina pelecanos il sognatore

George Pelecanos, Il Sognatore

copertina pelecanos il sognatoreUn bel thriller, anzi un vero thriller questo di Pelecanos. Perché lo leggi dall’inizio alla fine con il fiato sospeso, con la sensazione davvero poco piacevole che qualcosa sta per accadere anche se non sai cosa.

Mentre cerchi di cogliere qualche indizio, mentre cerchi di capire dove l’autore cerca di condurti, ti rendi conto che il suo obiettivo principale non è solo raccontare una storia coinvolgente e farti trascorrere del tempo in modo piacevole.

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Elianto, di Stefano Benni

Non amo particolarmente Stefano Benni e sicuramente si tratta di una mia pecca visto che il suo stile è molto buono. In realtà le storie non mi hanno mai convinto molto. Eccezione fatta per Elianto, il quale mi ha sempre coinvolto ed emozionato. E’ stato uno dei primi libri a farmi venire le lacrime agli occhi in giovane età; uno dei quali, sebbene non apprezzandone l’autore ho sentito mio e non mi è dispiaciuto rileggere negli anni.

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Addio alle armi, di Ernest Hemingway

Addio alle Armi è forse il romanzo di Ernest Hemingway più conosciuto.  E l’unico da me, apprezzato. In questo, inutile negarlo, ebbe un forte aiuto da parte della trasposizione cinematografica delle memorie di Agnes Von Kurowsky, l’infermiera con la quale in Italia Ernest Hemingway ebbe una storia travagliata e molto particolare. Addio alle Armi nasce ispirato da tale storia, ed è palese, almeno dal mio punto di vista che la sua conclusione dipenda da come le cose si evolsero nella realtà.

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A volte ritornano, di Stephen King

A volte ritornano è forse l’antologia di racconti di Stephen King più conosciuta anche da coloro che con lo scrittore americano decidono di non avere a che fare, specialmente tra le generazioni degli anni 80. Questo è dovuto in buona parte alla serie di film per il cinema e la televisione da lui estratti. Posso dire che è la sua migliore raccolta? No. Posso dire che al suo interno vi sono dei capolavori? Si, la risposta in questo caso è nettamente affermativa.

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La lunga marcia, di Stephen King

Torniamo oggi a parlare dello Stephen King degli esordi, il Richard Bachman particolarmente prolifico di storie in grado di annientare psicologicamente il lettore. Oggi ho pensato di proporvi la recensione de “La lunga marcia”. Si tratta di uno dei libri più vecchi dello scrittore americano. E se devo essere sincera, uno di quelli che meno mi stanco a rileggere. Anche se praticamente, pur non potendo citare parola per parola, conosco in ogni minimo particolare.

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storia del mondo dopo 11 settembre

Storia del mondo dopo l’11 settembre

storia del mondo dopo 11 settembreIn vista dell’11 settembre vi ho già segnalato due saggi che mi sembrano davvero interessanti. Oggi vi propongo invece un testo diverso. Si tratta di Storia del mondo dopo l’11 settembre di Dominic Streatfeild.

Streatfeild è un giornalista investigativo e ha raccolto otto storie seguendo il filo rosso dell’attentato alle torri gemelle.

Il suo obiettivo è capire come sta realmente cambiando il mondo dopo quella data, quali sono le conseguenze terribili, eppure poco considerate, che sta avendo sulla vita dei singoli cittadini.

Devo dirvi che non ho letto il libro, lo sto solo segnalando. Mi attengo dunque a quanto trovo scritto nella scheda della casa editrice e in quelle delle librerie online che lo mettono in vendita. Una di queste lo abbina al tag Disinformazione.

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Un poeta per l’autunno: Giuseppe Ungaretti

panchina in un bosco autunnale

Eravamo lì a dire le solite frasi fatte del tipo non esistono più le mezze stagioni e ci lamentavamo di quanto l’estate ceda troppo velocemente il passo all’autunno quando sono stata catapultata in quinta elementare. Autunno. Giuseppe Ungaretti. La mia maestra che ci chiede se riusciamo a capire il senso del verso

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie

(non l’ho mai dimenticato). Come potevamo capirlo a dieci anni? Per noi la guerra era una pagina del Sussidiario, mai dimenticato anche quello, che dovevamo imparare a memoria. Da allora, però, Ungaretti è stato sempre presente nella mia vita, anche se, colpevolmente, non ho mai letto tutte le sue poesie.

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