Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini, recensione

Serena Dandini è una presentatrice e scrittrice che si può amare o odiare a seconda dei propri gusti: ma detto ciò è innegabile che con “Il catalogo delle donne valorose” sia riuscita a dare vita ad un esempio di saggistica non solo interessante ma anche facilmente leggibile.

E non è cosa da poco: spesso la leggibilità di un’opera è il suo più grande punto di forza. In questo libro Serena Dandini decide di raccontare le vite di trentaquattro donne, spesso perseguitate per le loro vite indipendenti e le loro lotte controcorrente ma unite tutte dal filo sottile di una generosità nei confronti del prossimo davvero incredibile. Per queste figure la vita non è stata sempre facile, talvolta si è conclusa improvvisamente e violentemente. Ma i loro insegnamenti, quello che hanno presentato è rimasto e non deve essere dimenticato.

Tra le figure affrontate all’interno de “Il catalogo delle donne valorose” troviamo Ilaria Alpi, giornalista tragicamente assassinata, Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston o ancora Ipazia, che nel IV secolo, combattendo contro i divieti ecclesiastici del tempo scrutò il cielo per rivelare il movimento dei pianeti. Tra di esse è possibile trovare addirittura Betty Boop che, pur essendo solo un cartone animato è dovuto passare sotto la lama inossidabile della censura.

Affiancando a tutte queste eroine un ibrido rosaceo, Serena Dandini dà loro nuova linfa, consentendo a tutti di conoscere per quello che erano e per quello che hanno fatto. Una lettura consigliata davvero a tutti, a prescindere dall’età e dal genere.

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