Buenos Aires: la Torre di Babele di libri in regalo

Come forse già saprete, quest’anno l’UNESCO ha assegnato alla città di Buenos Aires il titolo di Capitale mondiale del libro, un onore che spetta alle città che più si sono impegnate nella promozione della lettura e della formazione letteraria dei suoi cittadini. Questo grande riconoscimento è stato comunicato lo scorso 23 aprile 2011, il giorno di apertura della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. Il titolo, molto apprezzato soprattutto dai lettori e degli scrittori che fomentano la pubblicazione di volumi e testi di ogni genere, ha stimolato la creatività di un’artista argentina, Marta Minujin, che ha deciso di realizzare un’installazione tutta dedicata ai libri.

 La scultura, chiamata Torre di Babele, è dedicata interamente alla letteratura, una torre a spirale di ben 25 metri che si erge in Plaza San Martin, nella città vincitrice del titolo. E proprio questa torre è stata l’attrazione più fotografata degli ultimi giorni grazie alla spettacolarità della sua composizione: la Torre di Babele è infatti formata da ben 30.000 titoli tra manuali, dizionari,  libri e moltissimo altro materiale editoriale redatto in molte lingue, un bottino raccolto grazie alla partecipazione di tutte le ambasciate straniere della città di Buenos Aires e anche a moltissimi lettori che hanno partecipato all’opera donando i libri più amati e quelli più rappresentativi della loro cultura letteraria.

L’evento più atteso però si terrà proprio domani quando la Torre di Babele dei libri verrà smontata e donata a tutti i presenti: ogni lettore che si presenterà all’evento, infatti, potrà ricevere uno dei libri che compongono la Torre e portarlo a casa come simbolo di questa grande avventura, un souvenir letterario che farà felici 30.000 lettori. Tutti i volumi che non saranno donati ai visitatori saranno dati in regalo alle numerose biblioteche della città, un gesto importante che speriamo venga preso come esempio dalle future capitali del libro che verranno.

[Photo Credits funzu]

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