Il book in a box e il concetto del Visual Writing

Chi l’ha detto che i libri debbano essere tutti rilegati, che dovrebbero essere stampati in carta raffinata o riciclata e che ogni pagina necessita di un margine stabilito e assolutamente perfetto? Sicuramente, se l’ha detto qualcuno, la casa editrice britannica Visual Editions è decisa a non ascoltarlo.

Visitando il sito web della casa londinese ci si rende conto di quanto siano banali i volumi che tutti conserviamo nella libreria di casa. Ma la stampa e la grafica di un libro sono davvero due elementi fondamentali nella lettura? Anna e Britt, i due fondatori della casa editrice, sono convinti che la forma nella quale ci viene presentato il libro cambi completamente le percezioni che il lettore guadagna durante la lettura. Per questo motivo, ogni libro pubblicato all’interno della Visual Editions (classici inclusi) viene riconvertito e ripensato secondo il credo della casa editrice, un culto dell’originalità che cambia faccia e identità materiale a seconda del volume e dell’autore che l’ha scritto.

Ed è così che, grazie a questa folle ma geniale idea, i libri della Visual Writing vengono pubblicati senza rilegatura, come nel caso del progetto book in a box dove i fogli sciolti sono riposti all’interno di una scatola, oppure con sottolineature concettuali e grafiche davvero bizzarre (nella Gallery trovate un romanzo al quale sono state aggunte, a discrezione dell’editor, illustrazioni e scritte di giornale).

Dopo questo florilegio di idee astratte e concettuali dalle forme bizzarre ci sorge un dubbio: e se la forma e l’aspetto con il quale ci vengono sottoposti i libri cambino (in peggio) la nostra esperienza di lettura? Se il Visual Writing è capace di migliorare la lettura di un volume, siamo sicuri che i romanzi particolarmente pregni di contenuti non ne escano un po’ sbeffeggiati? Per rispondere al quesito dovremmo tentare l’esperimento…

Una cosa però è certa, se volete leggere il libro in un parco e la giornata è ventosa lasciate perdere il book in a box!

2 commenti su “Il book in a box e il concetto del Visual Writing”

  1. È solo arte ispirata da un’altra arte. Diventa un’altra cosa, forse imparagonabile. Così come sarebbe inutile fare paragoni tra Giotto ed Emilio Vedova nell’arte pittorica.
    Comunque, non comprerei mai un libro così per leggerlo, ma solo, se ne avessi la necessità, per far vedere ai miei ospiti che leggo così tanto da permettermi divertissement letterari.

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    • Però Sergio, dobbiamo ammettere che l’idea è divertente (forse quella del book in a box lo è un po’ meno) 😀

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