Autobiografia Bud Spencer al primo posto in Germania

Indovinate quale è il libro al primo posto delle classifiche di vendita di libri in Germania? Forse stenterete a crederci, ma è l’autobiografia di Bud Spencer.

La stessa che poco più di un anno fa è uscita qui in italia. Un risultato importantissimo e raggiunto ad uan sola settimana dalla pubblicazione, avvenuta in territorio teutonico lo scorso 15 aprile. Nelle nostre librerie è venuto alla luce con il titolo “Altrimenti mi arrabbio.La mia vita”, mentre in Germania si è optato per un più semplice “Mein Leben, Meine Filme (”La mia vita, i miei film”) per le edizioni Schwarzkopf und Schwarzkopf.

Spencer, all’anagrafe Carlo Pedersoli,  81 anni portati con divertimento e semplicità, è ricordato convenzionalmente da tutti per i suoi “spaghetti western” girati  assieme a Terence Hill. Non molti sanno che l’attore si è recato personalmente in Germania l’anno scorso per promuovere la sua autobiografia.  Ciò che colpisce positivamente, e non solo perché parliamo di un attore che ha fatto la storia del nostro cinema attraverso pellicole spesso leggere ma interessanti, è che a livello di vendita Pedersoli con la sua autobiografia è riuscito a battere anche  le memorie di Walter Kohl, figlio dell’ex cancelliere Helmut Kohl.

Una scelta, come spiego l’attore stesso, intrapresa per fare un bilancio della sua vita personale e della sua carriera. E poco è  importato allo stesso che fosse già presente in giro una interessante biografia autorizzata scritta da Franco Grattarola e Matteo Norcini con la collaborazione di Stefano Ippoliti:  Pedersoli voleva dire la sua dal suo punto di vista. Ed i risultati, appare ovvio, lo hanno premiato.

Una vita molto piena quella dell’attore, caratterizzata da vittorie nel nuoto : tra le tante, nei cento metri stile libero è entrato nella storia per essere stato il primo italiano ad infrangere la barriera del minuto precisamente con il tempo di 59″5 nel lontano 1950. E da continui spostamenti che in punto della sua giovinezza lo hanno visto lavorare non solo in fabbrica ma anche come segretario dell’Ambasciatore Italiano in Uruguay negli anni 40.

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