I libri di testo si acquistano al centro commerciale: corsa al risparmio

Se i librai non fanno più sconti, tocca ai supermercati abbassare i prezzi. E’ alle porte un nuovo anno scolastico e tra i centri commerciali e le librerie si rinnova con un conflitto che, complice l’addio agli sconti nel campo editoriale, quest’anno sembra essere particolarmente aspro.

Oltre ai mercatini organizzati nelle città italiane, l’ordine dei libri scolastici presso i centri commerciali si dimostra una mossa astuta e utile ai fini del risparmio. Moltissime catene della grande distribuzione si offrono infatti di reperire per i loro clienti i libri scolastici in uso nella propria sezione promettendo uno sconto compreso tra il 10 e il 20% e la consegna gratuita a domicilio. Per ordinare i libri al proprio centro commerciale spesso si può ricorrere alla compilazione del modulo presente nel reparto libri e poi consegnarlo al centro di attenzione al cliente, oppure procedere all’ordine on line e inserire i libri di testo utili per i programmi delle scuole medie inferiori, superiori e i testi universitari che verranno poi inviati direttamente a casa nostra. Un bel metodo per risparmiare e dire addio al caro libri anche se, con un po’ di nostalgia, mi piange il cuore solo al pensiero di come le cose, in poco più di dieci anni, siano incredibilmente cambiate.

Da ex studentessa amante della scuola, trovo l’acquisto dei libri scolastici presso le catene della grande distribuzione una pratica molto più triste del caro e vecchio acquisto presso il cartolaio di fiducia. L’ordine dei libri di testo era, a mio avviso, uno dei momenti migliori dell’intero anno scolastico: l’impazienza di aprire il nuovo libro profumato di carta lucida e inchiostro, la gioia di osservare le immagini di quelle nuove pagine pulite e senza ombra di matita e cancellature, l’attesa e il desiderio di portare a casa, dal bancone del cartolaio, il nuovo carico di libri da foderare con la pellicola trasparente e lo scotch posato con attenzione per non rovinare gli angoli. Porgere al cartolaio l’elenco dei libri da acquistare e tornare a casa a consumarsi di impazienza era una di quelle emozioni che, a causa di eventi di forza maggiore (e da non sottovalutare), ben pochi oggi potranno provare. A questo, e a molto altro, nuoce la crisi.

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