Recensione di Voglio scrivere per Vanity Fair, Erica Vagliengo

Voglio scrivere per Vanity Fair, Erica VagliengoEmma T, o Emma Travet, è una giornalista precaria, una ragazza che ama scrivere e che, in attesa che arrivi il suo momento, trascorre le sue giornate in un piccolo ufficio di una redazione piemontese. Nell’ufficio vicino al suo c’è un direttore, Mr. Vintage, che farebbe passare la voglia di lavorare a tutti, anche alle donne più determinate. Lei, però, è decisa a scalare la vetta del giornalismo italiano e, stufa ormai di inviare curriculum a Vanity Fair, la sua rivista preferita, decide di trasformarsi nella PR di se stessa e affrontare da sola il mondo delle relazioni intrapersonali. Tra un cocktail e una stretta di mano, la nostra Emma T gallopperà verso il mondo dorato dell’editoria con un solo mantra nella mente: “Voglio scrivere per Vanity Fair!”.

Ho letto questo libro qualche tempo fa e appassionarsi alle avventure di questa ragazza è stato molto semplice e spontaneo: nelle sue parole, nella gioia di vivere e di “farcela” si nasconde l’intraprendenza che ogni giovane donna dovrebbe mostrare nel mondo del lavoro, soprattutto in quello del giornalismo.

La nostra eroina Emma T, sempre nascosta dietro al pc e spesso aggredita da qualche battuta non proprio felice sulla sua vita privata/peso corporeo/look, è l’amica che tutta vorremmo avere, ma non solo: la ragazza capace di ridere delle situazioni più buffe e di provare una sensibilità ormai in via di estinzione è anche capace di trasformare un incontro fortuito in un colloquio di lavoro, una e-mail di informazioni in un’intervista diretta e apprezzata, un’idea realizzata a bruciapelo in una mossa vincente capace di affermare il talento di chi l’ha ideata.

La lettura del romanzo è veloce e spensierata e il messaggio che vuole comunicare è assolutamente positivo: Emma T ci sprona e ci incoraggia a non mollare, a non arrenderci e a fare più affidamento su noi stessi e sulle nostre capacità e, perché no, anche a fidarci della fortuna!

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