Le voci del Silenzio di Fabio Polese e Federico Cenci

le voci del silenzio fabio polese federico cenciLe voci del silenzio. E’ così che Fabio Polese e Federico Cenci intitolano il loro libro e chiamano le voci inascoltate di tutti quegli italiani detenuti all’estero ed abbandonati . Storie di vita e di (mala)giustizia spesso lasciate al loro corso, al naturale svolgimento dei fatti senza che poco, o niente, sia stato fatto. Un volume che non vuole porsi come giudice supremo dei casi introdotti, ma che vuole portare a riflettere su come la vita spesso cambi improvvisamente. E niente sia come prima.

Il principale pregio di questo libro e di conseguenza dei suoi autori, è quello di dare al lettore gli strumenti necessari a farsi una idea della situazione senza subire influenze particolari. 

A partire dalla prefazione affidata alla criminologa Roberta Bruzzone, fino ad arrivare alle testimonianze di coloro che i casi affrontati li hanno vissuti da vicino. Rocco BernabeiEnrico FortiCarlo Parlanti: tutti nomi che più volte comparsi come chimere nei media e mai approfonditi realmente.

Le voci del Silenzio (edito da Eclettica) sembra essersi posto questo obiettivo, tentando di trovare uno strumento mai estremo. Senza quindi voler creare sensazionalismo attraverso racconti struggenti e strappalacrime, ma nemmeno reprimendo tutto ad un semplice e crudo racconto dei fatti.  E per un lettore che si avvicina al “tema” è senza dubbio l’approccio migliore, perchè ha la possibilità di “vivere” le storie di questi “dimenticati”, avendo una linea guida seria e non scontata.

Soprattutto se si pensa al clamore mediatico che ultimamente stanno raccogliendo le notizie delle autobiografie di Amanda Knox e Raffaele Sollecito: il caso di Perugia, se paragonato alle storie contenute in quest’opera di Polese e Cenci, diventa un ulteriore strumento di comprensione ed analisi al fine di capire perchè si avesse bisogno di un libro come questo, capace di dare voce in modo misurato ma al contempo stentoreo.

E non per ultimo è necessario sottolineare la competenza tecnica dei due autori: un linguaggio pulito e semplice ed una organizzazione seria del lavoro coadiuvano i racconti, appassionando e tenendo il lettore incollato alle pagine. Da leggere, assolutamente.

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