Stupro. Processi perversi-Il caso Carlo Parlanti, di Vincenzo Mastronardi

un libro particolare, qualcosa che esula un po’ dalla normale narrativa di intrattenimento e dei saggi biografici. Si tratta del libro di criminologia “Stupro. Processi perversi-il caso di Carlo Parlanti”. Un libro tecnico, nato per spiegare come un crimine debba essere affrontato sulla base della documentazione ad esso relativo.

Per la sottoscritta si tratta di un libro particolare perché conosce il protagonista della vicenda, Carlo Parlanti. Ma proprio per questo intendo fare una recensione non spinta dell’emotività, ma dal tecnicismo, fermo restando che il mio è il punto di vista di una persona che conosce molto bene le carte sulle quali tale libro è stato creato. Vincenzo Mastronardi, l’autore, è professore di criminologia ed uno dei maggiori criminologi italiani dei nostri tempi. Non di rado è stato ospite in trasmissioni televisive di un certo rango ed è  consulente attuale dei più spinosi casi di cronaca ancora irrisolti.

In questo libro l’autore, insieme ad un avvocato ed un giornalista affronta il caso Parlanti partendo dalle carte processuali, analizzando ricostruzioni del presunto crimine e dando modo al lettore di confrontare con i suoi occhi buona parte della documentazione del caso, perizie e certificati medici compresi. Ciò che rende questo libro particolare non è solamente la chiarezza con la quale anche una persona completamente scevra del caso si trova a poter analizzare i documenti ed a comprendere ciò che è successo, ma soprattutto lo schema con il quale esso viene presentato: diretto, accademico, ma al contempo molto critico. Una lettura in grado di portare  il lettore da solo alle conclusioni, senza influenzarlo.

Dal punto di vista strettamente letterario, si tratta di un libro molto veloce da leggere, nonostante la specificità di molti concetti, ovviamente derivanti dalla tipologia di contributi utilizzati per comporlo: parliamo di analisi criminologiche e mediche come quella del dott. Marco Strano (criminologo), della dottoressa Agnesina Pozzi, e di un fotografo forense statunitense, solo per citarne alcune.

Un libro consigliabile non solo a chi studente appassionato di criminologia può cogliere l’occasione di avere a che fare con un caso controverso e dibattuto, ma anche a chi pone particolare occhio sui diritti umani: poiché è innegabile che il diritto a un giusto processo in questo caso non sia stato rispettato.

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