Tatà di Valerie Perrin, recensione

Tatà di Valerie Perrin non è un libro semplice, ma è senza dubbio uno di quelli che non dovrebbero mai mancare nel nostro elenco di letture.

Di cosa parla Tatà di Valerie Perrin

E dobbiamo allontanarci dal pregiudizio che di solito viviamo (ammettiamolo) nei confronti della letteratura francese. Con Tatà, Valérie Perrin conferma il suo talento nel dar vita a storie complesse, capaci di intrecciare vite ordinarie e destini straordinari.

E lo fa con un romanzo davvero particolare che si trasforma in un viaggio nella memoria e nel mistero. Tutto inizia con la protagonista Agnès che riceve una telefonata inaspettata. Sua zia Colette è morta. Tutti però credevano che tale avvenimento fosse avvenuto anni prima, con tanto di funerale correlato.

La scoperta fa scattare una domanda: chi c’è sotto quella lapide? E perché Colette ha finto la morte? Da qui inizia un’indagine indietro nel tempo, che porterà Agnès a esplorare non solo il passato della zia, ma anche i segreti di una famiglia e di una piccola comunità francese.

Ciò che si evince leggendo Tatà di Valerie Perrin è che il suo romanzo può piacere molto a chi ama la narrazione gentile e avvolgente. L’autrice riesce a descrivere ambienti e personaggi con delicatezza, pur non rinunciando alla suspense. Il libro è ricco di personaggi secondari, storie laterali, colpi di scena e rivelazioni che mantengono alta l’attenzione. Ed è ciò che senza dubbio colpisce di più il lettore che da sempre punta a leggere qualcosa che lo tenga incollato alle pagine.

Ambientazione davvero coinvolgente

 

L’ambientazione è senza dubbio uno degli elementi principali di forza. La cittadina francese, la vita familiare, il contesto locale, creano un’atmosfera che mescola quotidianità e mistero. E questa miscela dà forza alla trama e rende credibili anche situazioni più insolite.

Colette stessa è la personificazione del messaggio del libro. Dietro a una persona normale può nascondersi una vita straordinaria. Non vogliamo anticipare nulla ma Tatà di Valerie Perrin è un libro che vale la pena davvero di essere letto.

Ciò non toglie che vi sia qualche piccola criticità. La sua lunghezza può risultare un po’ ostica a qualcuno. E se non si ha la capacità o la voglia di rimanere legati alle sottotrame, mantenere il filo della storia non si rivela essere facile. Il gusto avrà il suo peso nell’accettare la “troppa carne al fuoco” messa sulla “griglia” dall’autrice.

Se si avrà la costanza, però, si rimarrà soddisfatti. A livello emotivo, però, davvero si tratta di una perla rara da conservare e osservare con gelosia.

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