Steve Jobs: biografie e saggi nell’anniversario della morte

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Steve Jobs è morto un anno fa,  e di preciso il 5 ottobre. Il fondatore di Apple, figura particolare e carismatica ci ha lasciato da dodici mesi ma, come dimostrano gli innumerevoli progetti editoriali su lui fondati, l’eco della sua esistenza ancora non si è spenta in campo letterario. E non è un fattore da tralasciare.

Viene infatti spontaneo chiedere: questa attenzione ancora presente è dovuta di riflesso al lavoro che i suoi successori stanno conducendo all’interno dell’azienda, o  è stata fatta una santificazione del personaggio sul modello “Elvis” e quindi  basta che qualsiasi libro parli di lui e la gente accorre? Subito dopo la morte era naturale vedere un fiorire di instant book  e biografie più o meno complete che lo riguardassero, a partire da quella ufficiale fino ad arrivare alle mere raccolte di articoli.

Va detto che in questo momento l’affare “biografia” appare un po’ scemato. Non mancano al contrario, anzi, forse sono addirittura in aumento i “saggi” su Steve Jobs, complice ovviamente il  recente lancio dell’iPhone 5 che ancor più del 4s sembra aver segnato uno spartiacque tra la gestione Jobs e la gestione Cook. Il fantasma di Steve probabilmente aleggerà sempre sul brand di Cupertino. Quello che ci piacerebbe capire è la motivazione che si trova a monte dell’uscita di instant book e libri più o meno accettabili che non nascono per informarci sull’ex guru Apple, quanto per sfruttare il richiamo del nome.

A quale pro disturbare quest’uomo, da un anno nel regno dei morti per vendere.  Lo “Stay hungry, stay foolish” ha segnato una filosofia di pensiero che, va ammesso, nessuno prima di Steve Jobs era stato in grado di creare. Insomma, parlando di commercio, vi siete mai sentiti in sintonia mentale con Bill Gates? Immagino la vostra risposta. E’ comprensibile quindi che gli estimatori della Apple presentino ancora una sorta di riverenza verso questa la figura. Ed è in nome della stessa che forse l’editoria dovrebbe smettere di sfruttare la sua figura ad ogni piè sospinto.

Photo Credit | Getty Images

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