I promessi morsi di Anonimo Lombardo ovvero Lucia alle prese con un licantropo

Esce per Rizzoli I promessi morsi di Anonimo Lombardo. Un bel volumone di 378 pagine per un costo di 16,50 euro se volete l’edizione cartacea e 11,99 per il formato ePub. Di cosa parlerà mai questa rivisitazione del famosissimo romanzo? Cito testualmente dal sito della Rizzoli:

[..] Gli sposi promessi non sanno ancora che dovranno affrontare un tentativo di rapimento, una fuga in un monastero di Monza dove si praticano riti innominabili, il complotto di una stirpe oscura per conquistare lo Stato di Milano, una rivolta contro i nobili affamatoti e succhiasangue, l’entrata in scena di un bandito licantropo, la calata di un Esercito Fantasma, lo scoppio di una pestilenza che stermina due terzi della popolazione, e un flagello ancora più spaventoso… “I promessi morsi” è il libro che Manzoni avrebbe potuto scrivere se fosse stato un autore di romanzi gotici.


Ammettiamo pure che per noi lettori italiani dissacrare il Manzoni è una bella soddisfazione, dopo che i programmi ministeriali hanno fatto di tutto per rendercelo odioso. Personalmente, immagino l’espressione sconvolta e culturalmente disgustata che avrei visto comparire sulla faccia della prof di italiano del liceo e mi basta. Però mi viene da chiedermi: hanno senso queste operazioni?

Eh sì, perché Anonimo Lombardo non stato certo il primo autore ad avere questa (brillante?) idea. Il primo è stato Seth Grahame-Smith, classe 1976, che ha pensato bene di riscrivere Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, trasformandolo in Orgoglio e pregiudizio e zombie, edito in Italia da Nord, ottenendo uno strepitoso successo.

Questo nuovo genere di riscrittura e di contaminazione dei generi letterari viene generalmente chiamata mash-up e sembra riscuotere il favore del pubblico giovane. La quota del romanzo originario, in questi rimaneggiamenti, è alta, oltre l’ottanta per cento e dunque potremmo pensare che in fondo, non importa quel che i ragazzi leggono, l’importante è che leggano e che familiarizzino con i classici.

Ciò che in realtà mi preoccupa, in casi come questi, è la mancanza di nuove idee o di firme davvero innovative nell’ambito della narrativa europea ed extra europea. Sembra che dagli states la moda di proporre un remake e a volte anche due di un film classico stia contaminando anche la scrittura. Divertirmi va bene, ma ogni tanto vorrei farlo anche con un testo innovativo ed originale. Cosa ne pensate voi lettori di Libri e bit?

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