Libro scandalo su reali del Belgio: tradimenti e bugie

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Un libro scandalo sulla vita dei regnanti si sta abbattendo in questi giorni sulla casa reale belga. Il volume, dal titolo “Questioni Reali” racchiude tutta una serie di rivelazioni sulla casata  , tra le quali figurano le infedeltà di re Albert II e della Regina Paola e e la presunta omosessualità dell’erede al trono Filippo.

Pagine scottanti, raccolte dallo scrittore e giornalista della televisione pubblica RTBF Fredric Deborsu. Un libro ritenuto così scottante che i reali hanno deciso di presentare un ricorso nei confronti della pubblicazione al “Consiglio di deontologia giornalistica” nazionale contro “possibili mancanze” dell’autore. Il libro scandalo è uscito lo scorso 23 ottobre ed ha creato tanto scompiglio da spingere la tv statale a prendere le distante dal giornalista arrivando a sospenderlo dal servizio per un mese.

Azione inutile: il libro ha già raggiunto vendite altissime e la casa editrice che lo ha distribuito, la Renaissance du Livre sta per partire con una seconda ristampa. Tutti i rivenditori sostengono la richiesta di nuove copie: la domanda è altissima.  Le testimonianze raccolte sono quasi tutte coperte da anonimato. La prima voce presa in capitolo nel volume è quella della possibile abdicazione di Albert II ormai settantottenne nei confronti del 52enne Filippo. Essa sarebbe dovuta accadere il prossimo anno, ma sembrerebbe essere stata rinviata successivamente alle legislative del 2014. E’ su Filippo che si concentra la maggiore attenzione, partendo “dall’intensa amicizia” dello stesso con un uomo dai 21 ai 35 anni, che nel libro viene definita “fuori dalla norma”. Si arriva addirittura ad etichettare come “arrangiato” il matrimonio con la principessa Matilde e frutto di “inseminazione artificiale” i quattro figli della coppia.

Di solito la famiglia reale belga lascia correre falsi scoop e illazioni: questa volta a deciso di schierarsi, sottolineando la presenza, all’interno del volume, di “molte informazioni totalmente sbagliate ed ingiuriose”. Siamo sicuri che non finirà qui.

Photo Credit | Getty Images

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