Libro espresso: stampato, rilegato e consegnato

libro espresso stampato rilegato consegnatoUn libro espresso, che al pari di un caffè viene preparato al volo? E’ più che un ipotesi, negli Stati Uniti, dove grazie ad una particolare stampante, il volume di interesse del lettore viene stampato al volo eliminando completamente le copie inutili e abbassando i costi.

Il libro espresso è in pratica un libro stampato direttamente in libreria. E non crediate, non ci viole molto: basta qualche minuto e il libro cartaceo di interesse, senza intoppi o particolari difficoltà viene servito a colui che lo ha ordinato rilegato con precisione e con tutte le pagine ed i contenuti al proprio posto.  Senza contare un notevole risparmio a livello economico: le copie stampate con questi particolari apparati costano di meno rispetto ai libri tradizionali, pur avendone le stesse caratteristiche.

La Espresso Book machine non è una vera e propria novità, sebbene stia avendo successo in questi mesi. E’ infatti nata a New York nel 2007 e vinse, secondo il Time Magazine, il riconoscimento come “invenzione dell’anno”. Come giò anticipato la convenienza e la velocità sono i maggiori alleati di questa tipologia di libro. Ogni cento pagine stampate e rilegate costano infatti quattro dollari e mezzo.  Il funzionamento è molto semplice. Si richiede un volume, il libraio si connette ad un database specifico che consente di registrare il pagamento dei diritti per quella copia e la magia può avere inizio. Tra richiesta, stampata e consegna (testo in bianco e nero, copertina a colori compresi, N.d.R.) passano solo pochi minuti, ed il cliente se ne va via soddisfatto.

Nel mondo attualmente, secondo un’inchiesta condotta di recente, sarebbero circa sessanta le stampanti di questa tipologia funzionanti, la gran parte proprio in America, nelle biblioteche pubbliche.  Il costo della macchina è pari a 70mila dollari, ma non è questo il freno alla diffusione di questo strumento che potrebbe rilanciare il libro cartaceo. Sono gli editori il vero problema: ancora in pochi hanno concesso i diritti di stampa del proprio catalogo.

Lascia un commento