Libri brutti: dopo quante pagine smettete di leggerli?

libri noiosiQuante volte vi capita di acquistare un libro, o un eBook, iniziare subito a leggerlo e rendervi conto, fin dalle prime pagine, di non provare alcuna emozione durante la lettura? A me non capita spesso ma in quelle poche occasioni ho trovato davvero difficile proseguire la lettura e mettere da parte quella sensazione di disinteresse e noia che il volume mi provocava. Com’è finita? In alcuni casi mi sono dovuta ricredere, in altri no.

Iniziare la lettura di un libro, soprattutto quando quello che si è appena finito ci ha rapito il cuore, è sicuramente una grande emozione. L’aspettativa per un autore, una sinossi o una copertina è spesso molto alta e doversi scontrare con un intreccio che non convince, una scrittura che non si lascia leggere o un personaggio che pare campato per aria è una realtà molto dura da digerire. Dopo le prime cinque o sei brutte pagine, infatti, il desiderio di chiudere il libro è fortissimo ma il proverbiale ottimismo del lettore ci impedisce di darci per vinti. Che fare? E’ bene persistere o dare ascolto al nostro sesto senso e abbandonare quel brutto libraccio prima che ci faccia perdere altro tempo?

Personalmente ho dovuto affrontare entrambe le situazioni trovandomi poi, all’ultima pagina del volume, con una piacevole sorpresa o un’amara conferma di quanto pensato. Abbandonare un libro però non è cosa semplice, soprattutto per chi ama molto la lettura. Ed è per questo motivo che, da lettrice fedele, vi propongo la sfida di leggere fino all’ultima riga anche quel romanzo che oggi state detestando e iniziare magari al contempo un altro volume che potrebbe piacervi; con questo stratagemma, un po’ meschino, lo ammetto, potrete digerire senza troppa fatica il romanzo che non vi convince e rivalutare il piacere della lettura con quel libro che, dalle prime pagine, sembra essersi meritati tutti gli euro che avete spesi per acquistarlo.

E’ una fatica, lo ammetto, ma come disse Josif Brodskij: “Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli”.

Photo Credits | TheoGeo su Flickr

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