Intervista a Silvia Storelli, ideatrice di #Twitscript

Vi avevo raccontato del curioso progetto #Twitscript, con cui Silvia Storelli era riuscita a legare Twitter, la poesia di Wisława Szymborska e un manipolo di lettori-twitteri appassionati.

Visto che Silvia Storelli è sempre alle prese con nuovi progetti e sperimentazioni che hanno al centro la narrazione (un esempio ne è il video in apertura di post) ho deciso di intervistarla, a proposito di #Twitscript, dei nuovi modi della narrazione e dei suoi progetti futuri. Buona lettura!

L&B: Come è nata l’idea di accomunare Twitter e Wisława Szymborska per il progetto #Twitscript?
S.S.: Da molti anni conduco laboratori di video-narrazione in cui associo il linguaggio audiovisivo con il metodo dell’atelier di scrittura. Quindi parto da un momento di scrittura creativa/espressiva per poi lavorare sulle immagini. Per #twitscript ho adottato lo stesso metodo, ma a distanza: ho chiesto ai twitteri di venire stimolati dalla poesia “Contributo alla statistica” di Wislawa Szymborska e di scrivere una frase seguendo la stessa struttura della poesia e quindi di inviarmi un file audio con la lettura della poesia stessa.

L&B: Twitter e i social possono aiutare la riscoperta della poesia o rischiano di banalizzarla, di farne un trend temporaneo relativo a pochi autori?
S.S.: Non saprei, non sono un’analista. Dalla mia esperienza personale trovo che twitter abbia un grande potenziale comunicativo e divulgativo. Dal punto di vista creativo è per me molto stimolante, perchè a me piace moltissimo creare quando sono in presenza di limiti e la forma breve di twitter è un limite che favorisce altre e alte possibilità di espressione. La forma breve e la struttura collaborativa possono aiutare a sviluppare nuove forme artistiche e nuovi linguaggi.

L&B: Credi, più in generale, che le nuove tecnologie e i nuovi social stiano modificando le tecniche narrative e le abitudini dei lettori?
S.S.: Sì credo di sì, nel bene e nel male. Diciamo che poi amplificano anche il problema del disfacimento del sistema educativo italiano. Non credo sia colpa dei social (come qualcuno ipotizza) se non si sa più scrivere o organizzare un pensiero logico.

L&B: Mi colpisce la tua passione per la narrazione diciamo così più tradizionale affiancata alla video narrazione. Sei infatti una vlogger. Ci parli del tuo lavoro e di come le immagini possano narrare una storia o trasformare un marchio in una storia da narrare?
S.S.: Il mio lavoro è fare la film maker. Ora mi sto indirizzando sempre di più nel fornire servizi video per il web. In questo periodo, inoltre, sto sperimentando moltissimo (vedi #twitscript) il rapporto video, storytelling e web: mi intriga molto capire come funzionano le dinamiche del sistema web in relazione ad uno storytelling continuo e trasversale. Sto tenendo un video-diario digitale e sto progettando nuovi modi di usare il video in un’ottica transmediale. Sono una amante dell’uso di attrezzature leggere come smartphone e fotocamere portatili, proprio per il principio delle limitazioni che stimolano creatività. Mi piacerebbe far capire che non importa avere strumentazioni super performanti per costruire narrazioni audiovisive efficaci. Certo, bisogna adottare delle tecniche narrative ed avere delle competenze tecniche, ma sono convinta che tutti possono farcela. Mi piacerebbe tenere dei workshop su questi temi, chissà che poi internet non esploda di video amatoriali con una loro diginità espressiva e narrativa.

L&B: Visto che sei un’esperta del campo: che ne pensi dei booktrailer, in generale? Li trovi efficaci, divertenti?
S.S.: Sono efficaci quando sono accompagnati da una seria strategia di comunicazione digitale. Non si può pensare di fare un booktrailer pensando che nel fare il video si esaurisca la comunicazione. Il web non è la tv.

L&B: Sei una lettrice di libri di carta o acquisti e leggi anche eBook?
S.S.: Solo carta: sto già troppe ore davanti al computer. E non acquisto: vado in biblioteca.

L&B: Ci consigli tre libri e una video narrazione?
S.S.: Tre libri che uso spessissimo nei miei atelier di scrittura:
Barthes di Roland Barthes
tutta l’opera di Wislawa Szymborska
Note del guanciale di Sei Shōnagon
Un video realizzato in uno dei miei laboratori di video-narrazione “L’album dei ricordi impossibili“. Piccolo gioco: sfido i lettori ad individuare con quale poeta hanno dialogato le ragazze che hanno partecipato a questo lavoro

L&B: Quali sono i tuoi prossimi progetti?
S.S.: #twitscript n° 2 entro fine maggio.

Per saperne di più vi rimando al sito ufficiale di Silvia Storelli.

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