Popstar della cultura: Saviano e Allevi figli del marketing o veri intellettuali?

Cosa hanno in comune Roberto Saviano, Giovanni Allevi, Andrea Camilleri, Beppe Grillo, Mauro Corona e Carlo Petrini? Sono vere e proprie icone pop di cui l’Italia sembra non poterne fare a meno. Nel libro “Popstar della cultura”, edito da Fazi, Alessandro Trocino tenta di spiegare, attraverso le biografie di questi personaggi, come funzioni l’industria culturale italiana e quanto sia importante avere un buon ufficio stampa per diventare famosi.

Un’analisi lucida e ironica (ma neanche troppo) di quel conformismo culturale che da tempo si è inserito all’interno della nostra società generando mostri sacri impossibili da criticare. Colpa della politica? Colpa della televisione (domanda che rimanda alla prima)? Colpa degli italiani succubi e incapaci di scegliere con attenzione chi dovrebbe veramente essere l’orgoglio d’Italia? Tanti dubbi, poche certezze.

Auguri, Jules Verne!

Nasceva oggi 183 anni fa lo scrittore francese Jules Verne, padre della moderna fantascienza che per primo aprì gli occhi di milioni di bambini mostrando, grazie ai suoi visionari racconti, terre lontane, paradisi immaginari e personaggi fantastici.

Esce il 2 marzo “Vieni via con me” di Roberto Saviano

Roberto Saviano è un autore che fa discutere. Lo è stato fin dal suo esordio. Il prossimo 2 marzo uscirà “Vieni via con me”, raccolta dei monologhi che lo scrittore ha recitato qualche tempo fa nell’omonima trasmissione televisiva condotta con Fabio Fazio.

Un libro che ha rinfocolato diverse polemiche anche se, si sa, il contenuto è tutt’altro che inedito. Parte del perché va ricercato non nei contenuti, ma nel cambio di editore  avvenuto sotto un forte clamore mediatico.

Stephenie Meyer, non solo Twilight

Stephenie Meyer è conosciuta principalmente a livello globale per il successo ottenuto dalla saga di Twilight: ben quattro libri basati sulla storia di amore di Edward e Bella. Lui vampiro, le umana. Il tutto condito dalle ovvie contraddizioni ed emozioni.

A favorire questo successo, la trasposizione cinematografica, che vede per protagonisti i fidanzati Kristen Stewart e Robert Pattinson, giovani star di Hollywood conosciutisi proprio grazie al film.

Nasce Sugaman, casa editrice di eBook per tutti i formati

Sugaman nasce perché pensiamo che sia il caso di affrontare i libri elettronici in modo diverso da come li stanno affrontando i grandi editori. Non ci piace che i libri elettronici costino quasi quanto l’edizione cartacea e soprattutto non ci piace che vengano poste limitazioni artificiali alla loro circolazione”.

Così Alessandro Bonino, cofondatore di Spinoza e autore del noto blog E io che mi pensavo, e Paolo Nori, scrittore emiliano nonché blogger e curatore della rivista L’accalappiacani, hanno deciso di mettere su una nuova casa editrice di libri digitali, Sugaman, per dare maggiori possibilità ai lettori di eBook.

Due lettori divenuti editori per caso, per scelta, o forse per necessità, che non dimenticano le esigenze e le difficoltà di chi acquista dalle grandi case editrici licenze d’uso più che libri elettronici. Come spiega Alessandro Bonino (Zio Bonino, in rete), i lettori devono avere la possibilità di usufruire dell’eBook su qualunque dispositivo – e-reader, tablet, smartphone, pc – convertirlo in altri formati (soprattutto quando i dispositivi diventano obsoleti), copiarlo e anche prestarlo agli amici.

Autopromozione: come vendersi al pubblico

Dopo aver dedicato un articolo all’autopubblicazione ci sembrava giusto e doveroso affrontare un altro spinoso argomento che affligge e preoccupa tutti gli scrittori esordienti: l’autopromozione.

Se abbiamo infatti deciso di pubblicare da noi la nostra opera prima, e camminare così sulle nostre gambe, non potremo godere di una “sponsorizzazione” mirata al pubblico di solito offerta dalle case editrici e far conoscere il nostro libro ai lettori sarà solo, ed esclusivamente, affar nostro… Come farsi conoscere allora? Come sventare il pericolo dell’invenduto e del totale anonimato?

Esce “Mi manca l’aria” dell’esordiente Selenia Orzella

Una storia che unisce il cuore e la medicina implementando in narrativa d’autore cenni di saggistica. Parliamo di “Mi manca l’aria” il primo romanzo dell’esordiente Selenia Orzella, 26 anni.

La storia dell’amore di una figlia per il padre e della necessità di riemergere da uno stato importante di lutto attraverso la donazione degli organi. Si tratta di romanzo ispirato alla storia reale della giovane autrice che ha tratto ispirazione dalla sua esperienza personale.

Perché le donne non capiscono i romanzi di J. R. R. Tolkien

Alle lettrici di Libri e Bit chiedo di concedermi qualche capoverso prima di linciarmi e prego invece i signori lettori di non cominciare a sogghignare soddisfatti, perché c’è un perché se le donne, apparentemente, non capiscono i romanzi di Tolkien.

Solitamente, quando nomino Il signore degli anelli o Lo hobbit in presenza di un uditorio femminile, vedo occhi sgranati e teste che si muovono in senso di diniego, a meno che non faccia vedere loro Aragorn, interpretato da Viggo Mortensen e allora per un attimo si riprendono. Oserei dire che talvolta l’espressione è di malcelato disprezzo. Sembrano rimproverarmi: non vorrai mica dirmi che leggi questa roba da ragazzini?

Il fantasy non solo non è considerato, da molti, vera letteratura, ma specialmente dalle donne è considerato astratto, complicato e, per farla breve, assolutamente inutile. Quando le esorto non dico a leggere il libro, ma almeno a guardare il film mi rispondono che ci hanno provato, ma erano stufe dopo dieci minuti e comunque con tutti quei nomi non ci capivano niente.

Oriana Fallaci: i suoi ultimi giorni di vita in un film

“Morirò in piedi”, il libro di Riccardo Nencini che racconta gli ultimi giorni di vita di Oriana Fallaci, diventerà un film per ricordare la grande giornalista toscana.

Non bastano, quindi, i libri e le interviste per riportare alla memoria lo stimato lavoro della Fallaci. Nencini ha avuto il privilegio di incontrare la scrittrice due mesi prima della morte, avvenuta il 15 settembre 2006: una conversazione durata otto ore in cui si alternano ricordi di vita privata su morte e malattia (l’alieno, come era solita chiamare il cancro da cui era stata colpita) a considerazioni sui fatti della politica italiana e d’oltreoceano.

Petros Markaris: il giallista per chi non ama i gialli

Petros Markaris è uno scrittore greco che ho avuto la fortuna di conoscere, letterariamente s’intende, la primavera dello scorso anno. Premetto che non amo i gialli, non c’è niente da fare. Ho provato con Simenon, con Agatha Christie, con Conan Doyle. Ammiro la loro maestria nello scrivere, ma non riesco a lasciarmi affascinare dal mistero. Solo Camilleri è riuscito a conquistarmi, ma perché prima mi ha conquistata Zingaretti.

Un mio amico ha però insistito perché cominciassi a leggere La lunga estate calda del commissario Charitos. L’ho accontentato, per fortuna, e mi sono innamorata non solo dello stile di Markaris, ma anche delle storie che inventa e dello sguardo che ci permette di avere sulla storia della Grecia  degli ultimi decenni.

Il commissario Kostas Charitos, ogni volta che si trova alle prese con delle nuove indagini, si muove tra la cucina di casa in cui sua moglie lo rifocilla con una serie di tipici piatti greci, il suo ufficio, in cui non è particolarmente amato per i suoi modi poco deferenti, e la sua scassatissima automobile una 131 Fiat Mirafiori, priva di aria condizionata, che lo porta da una parte all’altra della città anche durante le estati torride.