Yara Gambirasio: un libro raccoglierà le testimonianze di affetto

Storie come quella di Yara Gambirasio colpiscono al cuore. E la gente in questi casi è facilitata nell’esprimere le proprie sensazioni, la propria solidarietà: le manifestazioni di affetto nei confronti di questa ragazza, strappata prematuramente alla vita saranno ora raccolte in un libro. Si tratta di una raccolta di 200 lettere ricevute dalla famiglia Gambirasio dal giorno della scomparsa di Yara, fino ad oggi. Con molta probabilità l’uscita del libro coinciderà con il 26 novembre, anniversario della sparizione della piccola.

Testimonianze provenienti da tutta Italia, atte a tentare di dare supporto, consolazione a quella che forse si è rivelata la coppia più dignitosa di persone che la cronaca ha avuto l’occasione di raccontare. Due genitori che hanno vissuto la tragedia che li ha colpiti  in modo raccolto, senza spettacolarizzazione, nonostante l’onnipresente presenza dei media.

Tra le lettere raccolte vi è anche quelle del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ci pensa il parroco di Brembate di Sopra Don Corinno Scotti a spiegare il perché della pubblicazione.

Il libro è un ringraziamento da parte nostra per il grande regalo che Yara ci ha fatto con la sua esistenza; l’ho detto tante volte e lo ripeto: la breve vita della ragazzina è stata un regalo per tutti noi.  A seguire la vicenda con partecipazione  molti genitori che magari hanno vissuto drammi identici a quello della famiglia Gambirasio: ho letto nelle loro parole il desiderio di raccontare il loro dolore, di renderne partecipi più persone possibili.

Ovviamente dal libro sono state escluse le missive relative a maghi e sensitivi che suggerivano risoluzioni della vicenda, mentre vi saranno oltre alle lettere sopracitate diverse testimonianze di speranza come quelle lasciate dalle persone prima del ritrovamento del cadavere della ragazza. All’interno della raccolta anche l’omelia del vescovo di Bergamo Francesco Beschi, recitata durante i funerali della giovane.

Yara non è semplicemente morta, ma su di lei abbiamo visto accanirsi il male. Vorremmo vederli in faccia i suoi assassini. Incrociare il loro sguardo con il nostro. Vorremmo dire: uscite dall’oscurità, questa oscurità che sta mangiando anche voi.

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