Nessun dolore, di Domenico Di Tullio: scontri alla presentazione palermitana

Può la presentazione di un libro diventare un’occasione per manifestazioni poco adeguate di disamore politico? Sembrerebbe proprio di sì visto quello che è successo ieri pomeriggio alla presentazione palermitana del libro “Nessun dolore-Una storia di Casapound” dello scrittore Domenico Di Tullio ed edito dalla Rizzoli.

Una vera e propria guerriglia urbana a causa di un libro che, sebbene possa lasciare perplessi in quanto il bacino culturale dell’associazione preso considerazione sia riscontrabile in un  autoproclamatosi “fascismo del terzo millennio”, a livello puramente letterario si presta a diventare un vero e proprio caso, tra le altre cose, ben scritto.

Casapound è una associazione composta da persone di ideologia fascista distaccatesi in buona parte da quella che è l’ideologia politica tipica dei nostri tempi: si tratta di un gruppo di persone che puntano prima di tutto a tentare di risolvere i problemi della popolazione ed ottenere il meglio per la stessa. Non di rado si schierano anche in difesa di persone che ne hanno bisogno, senza guardare alla loro estrazione politica.

Come spiega lo stesso scrittore, avvocato penalista, parlando del suo libro:

Non so se CasaPound abbia vinto la rivoluzione, certamente esiste un forte interesse per l’immaginario che esprime: è una fascinazione istintiva, che supera il pregiudizio e genera curiosità. Ciò che attrae è il modo di vivere, l’immagine e lo stile che esprimono le sue iniziative, persino più delle battaglie politiche. Questo libro è certamente la prova di questo interesse, oltre che del coraggio editoriale che bisogna riconoscere a chi lo ha voluto pubblicare.

Si parla di coraggio editoriale per via del contorno politico che vi è palesemente collegato, ma nella realtà dei fatti Nessun dolore è semplicemente una grande storia di amicizia che approfitta di un mezzo come il romanzo per raccontare una realtà che in Italia è ancora abbastanza sconosciuta e che nonostante le prerogative che si “accolla” idealizzandosi a livello politico, rimane uno dei movimenti più particolari ed atipici dei nostri giorni.

Citiamo dalla presentazione:

Flavio, diciotto anni, è uno dei tantifigli belli e infelici di Roma Nord, quella dei quartieri bene e del posto fisso nell’azienda di papà. Un giorno, mentre cerca di entrare senza biglietto allo stadio, viene notato dalla sicurezza e inseguito tra la folla. Flavio si salva grazie all’aiuto di uno strano gruppo di ultras con le magliette degli Zetazeroalfa, che gli fa da scudo come fosse una grande tartaruga. In mezzo a loro un volto conosciuto: l’ha già visto davanti a scuola, ma quella volta c’era quasi scappata la rissa. Adesso invece Giorgio, bruno e massiccio, figlio della Roma popolare, lo accoglie nel suo mondo, quello di una comunità che vive in un palazzo occupato all’Esquilino. “CasaPound” c’è scritto sulla facciata: è il cuore nero della capitale.

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