Io prima di te di Jojo Moyes, recensione

Io prima di te” di Jojo Moyes è un libro tornato prepotentemente in auge con l’uscita dell’omonimo film. In molti gridano al capolavoro grazie all’impatto emotivo del romanzo. La verità è che ci troviamo davanti ad una storia scritta bene ma decisamente out sotto qualsiasi altro punto di vista.

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Ed è un peccato. Perché con “Io prima di te“, Jojo Moyes ha probabilmente perso l’occasione di fare educazione oltre che proporre una buona prosa. Perché è innegabile che in quasi la sua totalità questo sia un romanzo scritto stilisticamente bene, caratterizzando ciò che era giusto caratterizzare e dando spazio adatto ai vari protagonisti. Non cade nel cliché del classico romanzo rosa ma fa un errore madornale che dovrebbe essere oggettivamente riconosciuto: quello di dipingere in modo sbagliato la disabilità. Perché la gestione di Will, senza anticipare nulla del finale, è sbagliata. E’ comprensibile non volere cadere nel “già visto” di una storia scontata, ma contempo la patologia dalla quale è affetto il nostro protagonista maschile non è sinonimo di fine di un’esistenza. E il creare un simile personaggio, con determinati connotati e con il comportamento che lo stesso ha è essere ingiusti con chi ha a che fare, per motivazioni con una sedia a rotelle.

Insomma, questo lato della narrazione poteva essere studiato ed espresso in modo nettamente migliore. Questo non cancella il fatto che  “Io prima di te” sia una storia d’amore in grado di conquistare milioni di lettori in tutto il mondo, ora aiutata da un film che segue abbastanza fedelmente il libro. Non lo consiglierei, ma non lo discriminerei nemmeno.

 

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