Granta Italia: la rivista letteraria inglese sbarca nello stivale

rivista granta italia primo numeroRiuscirà Granta Italia a conquistare il cuore dei lettori nostrani? Nata a Cambridge a fine ottocento, sopravvissuta alla mancanza di fondi e di interesse, la rivista letteraria inglese Granta è stata sempre un punto di riferimento per scrittori e lettori.

Sulle sue pagine sono comparsi scritti di Sylvia Plath, Raimond Carver, Paul Auster, Susan Sontag, BruceChatwin, Milan Kundera, Harold Pinter e molti altri scrittori di fama internazionale. Dopo un periodo sottotono, la rivista è stata rilanciata e sull’attuale sito trovate la dicitura Welcome to the magazine of new writing.

E’ con questo spirito che la Rizzoli la rilancia in Italia, riportando tra i contributi del primo numero dedicato al lavoro articoli di Michela Murgia, Walter Siti, Marcello Fois, Antonio Pascale e Silvia Avallone (per citare gli autori italiani). Scopo della rivista e del suo sito, un dialogo costante tra lettori e scrittori per ampliare i propri orizzonti e lanciare uno sguardo nuovo sul mondo.

Dopo l’edizione brasiliana in portoghese e quella spagnola, Granta si lancia nel mondo dei tanti scrittori e pochi lettori. Riusciranno i nostri a smuovere la nostra mediterranea indolenza? Spero di sì. Chissà che cominciando a seguire Granta, i lettori non si appassionino, rilanciandole, alle riviste e alle fanzine letterarie che tanto hanno fatto per la letteratura e per la sperimentazione.

Vi lascio con una citazione dalla presentazione on line di Granta. La trovo significativa soprattuto perché si propone di non avere manifesti politi e letterari. Speriamo bene:

Granta non ha un manifesto politico o letterario, ma crede fermamente nel potere e nell’urgenza delle storie, che si tratti o meno di fiction, e nella loro sublime capacità di descrivere, illuminare e rendere reale. Come ha scritto l’“Observer”, «nella sua miscela di memoir e fotogiornalismo, nel suo farsi pioniera della narrativa realista contemporanea, Granta tiene la faccia incollata alla finestra, determinata com’è a testimoniare il mondo».

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