copertina sesso del terrore

L’11 settembre e i rischi per il femminismo

copertina sesso del terroreSusan Faludi è una giornalista da Premio Pulitzer, che dopo l’11 settembre ha riflettuto su un tema molto particolare ovvero la rimonta del maschilismo.

In effetti, è un punto di vista che nessuno di noi ha considerato: molte strategie politiche, molte decisioni prese in politica interna ed estera erano strettamente legate all’idea del maschio forte e dominante.

Il rischio era, dopo l’11 settembre del 2001, che questa mentalità tornasse ad essere talmente imperante e pervasiva da cancellare le conquiste del femminismo. Non conosco la realtà americana abbastanza da poter capire se in questi dieci anni qualcosa è cambiato.

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emily dickinson gabriella sica

Emily e le altre di Gabriella Sica

emily dickinson gabriella sicaMagari Emily Dickinson non vi è mai piaciuta. Vi piacerà però questo appassionato saggio di Gabriella Sica, che involontariamente mi ritrovo fra le mani (me lo ha prestato un amico). Il tono con cui è scritto supera la venerazione, per addentrarsi nei sentieri dell’amore vero e proprio.

La Sica riprende e ritraduce 56 poesie della Dickinson, come omaggio ai 56 anni vissuti dalla poetessa (Amherst 1830-1886). Ci spiega come sono nate, chi le ha generate. Le sue note biografiche sono davvero trascinanti e ve lo dice una che, pur colpita da questo genere di lirica, non ne è mai rimasta pienamente coinvolta.

Che la Sica sia innamorata di Emily Dickinson è evidente. Non è strano d’altronde, almeno per noi lettrici, ritrovarci completamente “dipendenti” da quelle autrici o da quegli autori che hanno saputo raccontare e intuire i movimenti dello spirito.

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Ratzinger contro Fox: ai posteri l’ardua sentenza?

matthew fox faziAlla fine mi sono decisa e mi sono lanciata nella lettura di In principio era la gioia, di Matthew Fox, che vi avevo segnalato a maggio. Devo ammettere che, pur non essendo un libro per tutti, è scritto in modo sorprendentemente semplice. Concetti teologicamente complessi sono spiegati e chiariti con un linguaggio accessibile a molti e non è davvero poco per un volume che ha determinato così tante reazioni nella Chiesa Cattolica.

Personalmente, lo consiglierò a tutte quelle persone con cui spesso da cattolici o ex cattolici abbiamo intavolato lunghe conversazioni sulla dottrina ufficiale, sul clima cupo, sul terrore ispirato nei fedeli dagli esorcismi, dalla tentazione cui siamo esposti costantemente, dall’incerto futuro della nostra anima, che questo Dio d’amore potrebbe sprofondare in una dimensione di dolore senza fine.

Per non parlare poi dei sensi di colpa per essere così fallibili, peccatori, umani e nel caso della categoria cui appartengo, donne (ovvero quelle che se l’intendevano con il serpente e che continuano a indurre al peccato l’altrimenti santificabile uomo). Da questo punto di vista Fox mi ha sorpreso, avendo come riferimento per le sue riflessioni anche diverse teologhe e mistiche.

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Insultiamoli! Il piccolo libro degli insulti alla casta di Carla Ferguson Barberini

insultiamoli barberiniHo letto molti libri pubblicati dalla Aliberti Castelvecchi e mi sono sempre piaciuti per la capacità di trattare in modo umoristico, ma mai superficiale, le questioni che animano il nostro paese e la nostra cultura. Di Carla Ferguson Barberini, mi era già capitato tra le mani il divertentissimo Il metodo sticazzi, una sorta di bignami sull’unica filosofia di vita in grado di renderci felici.

Oggi esce invece Insultiamoli! Il piccolo libro degli insulti alla casta. Il volume parte da una semplice constatazione: i politici non fanno altro che insultarsi tra di loro e insultare saltuariamente anche noi privati cittadini. Per comunicare con i nostri è dunque necessario imparare il loro stesso linguaggio.

Ecco dunque che gli autori si producono in una esilarante, ma produttiva, storia dell’insulto italiano. Come insultano i politici e soprattutto in quali situazioni lo fanno? Dalle manifestazioni, alle trasmissioni televisive, alle risse verbali all’insulto che arriva da destra e si fionda sulla sinistra e viceversa, naturalmente, noi assistiamo sbigottiti alla storia della nostra politica.

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recalcati cosa resta padre

Cosa resta del padre, di Massimo Recalcati

recalcati cosa resta padreDa qualche anno il padre è tornato ad essere centrale nella riflessione collettiva. Cercando di ridare dignità al proprio ruolo, molti giovani padri hanno intrapreso un cammino di letture, romanzi e saggi, che non li classifichi come “mammi” o come surrogati della figura materna.

Ripensare la paternità, però, non è cosa facile, e non solo perché la letteratura più vasta è quella sul rapporto madre-bambino (dato di fatto cui il giornalista Maurizio Quilici ha cercato di ovviare con il suo Storia della paternità), ma anche perché confrontarsi con “il padre” è un processo doloroso.

In qualche modo, la madre è una figura che resta, anche dopo la sua scomparsa. Il padre, invece, va affrontato e superato. Sto forse parlando per stereotipi ed è per questo che sto trovando molto interessante il saggio di Massimo Recalcati. In Cosa resta del padre, l’autore, psicoanalista lacaniano, ci presenta, anche attraverso la storia del cinema e della letteratura, una paternità dai tratti ancora non precisi, una paternità in fase di cambiamento.

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Quando eravamo froci Pini saggiatore

Quando eravamo froci di Andrea Pini

Quando eravamo froci Pini saggiatoreMi piacciono i libri che riescono a stupirmi e Quando eravamo froci è uno di questi. Andrea Pini ha composto un saggio che riesce a darci una prospettiva diversa dal solito sull’omosessualità. Si è reso conto che, oltre alle battaglie quotidiane per la dignità e i diritti degli omosessuali in Italia, è anche importante ricostruirne la storia e fare memoria di questa storia.

Come vivevano gli omosessuali in Italia quando la parola gay non esisteva e omosessualità era impronunciabile? Pini è andato ad intervistare personaggi noti e meno noti, non giovanissimi, ma al contrario con una certa esperienza di quei tempi in cui non c’era solo intolleranza, ma la negazione stessa del fenomeno.

Non avrei mai immaginato, ad esempio, che la liberazione dalla guerra avesse creato l’illusione di un mondo diverso, di una possibilità di esistenza per i gay che fino ad allora avevano taciuto la loro condizione. Allo stesso modo, mi ha stupita scoprire che il Partito Comunista, che oggi sembra quasi portavoce della diversità, stigmatizzava i gay esattamente come tutti gli altri partiti (Pasolini fu buttato fuori per questo).

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futuro libro darnton adelphi

Il futuro del libro di Robert Darnton

futuro libro darnton adelphiNon si può parlare del futuro del libro se non se ne conosce il passato. Se la mia vi sembra un’ovvietà allora è arrivato il momento di comprare Il futuro del libro di Robert Darnton, edito da Adelphi. Un volume che appassionerà tutti coloro che trovano assolutamente fruttuosa e non contraddittoria la relazione tra libri e nuove tecnologie.

Darnton è uno storico, esperto di storia francese del XVIII secolo. Non dovete però immaginarlo come un topo di biblioteca. Darnton ha infatti svolto diversi lavori: è stato cronista di nera per il New York Times, presidente dell’American Historical Association, docente e poi professore emerito a Princeton, direttore della Biblioteca Universitaria di Harvard, fondatore del Gutenberg-e program, progetto che si ripropone di raccogliere testi storici realizzati con le nuove tecnologie.

Insomma, per farla breve, Darnton i libri li ha letti, studiati, scritti, archiviati, digitalizzati, ordinati. E’ ormai un vero esperto non solo della storia del libro, ma della riflessione sul libro, sul libro digitale e sulla lettura. Il futuro del libro, in particolare, raccoglie i saggi da lui scritti per la “New York Review of Books”

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Tverzan Todorov Garzanti

Tverzan Todorov, Gli altri vivono in noi e noi viviamo in loro

Tverzan Todorov GarzantiAvete presente quei giorni in cui la vostra vita vi va stretta e avreste bisogno di nuovi stimoli, di conoscere gente nuova, di allargare i vostri orizzonti? C’è un libro che può fare tutto questo, ve ne parlo oggi, ed è di Tzvetan Todorov. Avevo già letto Todorov: un saggio sulla letteratura nella collana Garzanti Le forme. Sono stata perciò incuriosita dalla sua autobiografia intellettuale.

Gli altri vivono in noi e noi viviamo in loro raccoglie alcuni saggi scritti tra il 1983 e il 2008 selezionati dall’autore. Todorov, classe 1939, nato e cresciuto nella Bulgaria comunista, è diventano poi cittadino francese. Per lui è stato come vivere a cavallo tra due mondi.

La sua passione per lo studio e per gli esseri umani ha trovato in Francia la possibilità di espandersi senza limiti. La sua curiosità poteva essere soddisfatta senza censure e questo ha portato Todorov a rendersi conto di quanto la propria esperienza personale influenzi il modo di rapportarsi alle scienze umane e al proprio oggetto di studio.

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etica oggi marzano erickson

Etica oggi di Michela Marzano

etica oggi marzano ericksonTeste pensanti come quella di Michela Marzano dovrebbero riempire le aule delle facoltà di filosofia e rifondare i metodi di insegnamento e di scrittura della disciplina. E’ un piacere leggere Etica oggi, un volume che coniuga un pensiero alto con un linguaggio comprensibile.

Certo, non è un testo per chi è a digiuno di filosofia. Io stessa, che ho abbandonato la materia dopo la laurea, ho dovuto, come dire, tornare a parlare una lingua dimenticata. E’ però un saggio che risponde più che a delle domande ad un’istanza fondamentale per molte persone ovvero che il pensiero sull’uomo e sul suo pensare torni ad essere utile nel quotidiano.

I cittadini, sempre più attenti ai temi come gli OGM, l’etica ambientale, la morale sessuale, la bioetica, la morale in ambito economico e politico, si sentono spesso sballottati dalle opinioni che sentono in televisione, dagli articoli, più o meno competenti, che si trovano sui giornali, dalle opinioni dei blogger come la sottoscritta.

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mestiere dello scrittore schopenhauer

Sul mestiere dello scrittore e sullo stile di Arthur Schopenhauer

mestiere dello scrittore schopenhauerCi sono libri che attraversano indenni il tempo, che sembrano scritti da un contemporaneo invece che da una persona vissuta decenni o secoli fa. Libri che, ahimè, hanno la grande qualità di mostrarci che talvolta l’uomo riesce a sottrarsi persino al ferreo avanzare dell’ evoluzione.

Di questa categoria fa parte il libro di cui vi parlo oggi ovvero Sul mestiere dello scrittore e sullo stile di Arthur Schopenhauer, edito da Adelphi. I tre saggi contenuti nel libretto, vennero pubblicati dallo stesso Schopenhauer nel 1851 in una raccolta che conteneva i suoi scritti minori.

Oggi dovrebbero diventare materia di riflessione per chiunque voglia mettersi a tavolino e scrivere un romanzo. Un momento, non per tutti quelli che vogliono scrivere un romanzo. Diciamo per chi non vuole produrre un best seller di vendite, ma un testo che impegni il lettore e gli regali qualcosa per il resto della sua vita. Sto puntando troppo in alto?

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