La battaglia navale di Marco Malvaldi, recensione

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Con “La battaglia navale” di Marco Malvaldi รจ ancora piรน chiaroย a tutti coloro che apprezzano i suoi libri ed anche a coloro che ancora ne diffidano, che il nome dello scrittoreย รจ sinonimo di qualitร  quando si รจ alla ricerca di thriller leggero ma interessante allo stesso tempo.

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Quando un romanzo ed uno scrittore sono in grado di attrarre un lettore verso un genere che quasi mai si trova congegnale, รจ fuori da ogni dubbio che la differenza viene fatta da chi la penna la tiene in mano e dร  libero sfogo alla sua fantasia. Ed il Bar Lume ormai รจ una vera e propria istituzione. Questa volta a risvegliare gli animi ci pensano una ristrutturazione del locale e il ritrovamento del cadavere di una badante in mare. Forse rispetto agli altri libri di Marco Malvaldi in questo caso la trama e leggermente piรน ingarbugliata delle altre opere dell’autore, ma il divertimento รจ una costante che non risulta assente.

Ed รจ proprio questo il bello dei romanzi di Malvaldi: il potersi appassionare alle vicende poliziesche che racconta senza vivere quelle che sono spesso le angosce derivanti da una suspense troppo seria e difficile da gestire. Lo stile dello scrittore รจ poi piacevole come sempre: รจ difficile trovare difetti evidenti a questo ennesimo libroย che mette al centro delle sue vicende i “bimbi” del Bar Lume, il suo gestore Massimo e tutta una serie di indizi sparsi qua e lร  per consentire al lettore di indovinare ancora una volta chi sia il cattivo.

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