Due ebook ad un prezzo straordinario su temi di attualità ed approfondimenti di spessore. Così la casa editrice ChiareLettere ha deciso di lanciare la sua collana “Original Ebook” in vendita da domani, 24 maggio. File scaricabili direttamente sui dispositivi di lettura. I primi titoli sono “Alta Rapacità”di Gianni Dragoni e “Il popolo tradito” di Ricardo Iacona.
saggi giornalismo
Ebook e quotidiani: un rapporto sempre più stretto
Lo stimolo sarà forse stato dato dalla necessità sempre più alta di rendere multitasking il rapporto con il lettore, o forse si tratterà di un semplice adeguamento ai tempi, ma basta scorrere i principali quotidiani in edicola per scoprire che in molti piuttosto che sui libri cartacei, stanno impegnando le loro risorse nel creare con i lettori una fidelizzazione basata sull’ebook. Penso a giornali come “L’Unità” o ancora Europa che negli ultimi tempi si stanno affacciando al mercato con offerte interessanti.
Offerta Minimum Fax: due eBook a prezzo speciale
Doppia offerta per tutti i lettori della casa editrice Minimum Fax che potranno acquistare a un prezzo davvero speciale gli ultimi due testi di Stefano Liberti, i saggi A sud di Lampedusa e Libia anno zero in formato epub e a un prezzo speciale. L’offerta Liberti vi permetterà di ricevere via e-mail in un doppio link i due eBook da scaricare e leggere sul vostro eReader o pc a 9,90 euro.
“La felicità è una fetta di vinile”: la musica in un libro
Se la musica per voi non è un’arte da ascoltare ma da vivere a 360° La felicità è una fetta di vinile è il volumetto che saprà soddisfare la vostra sete di conoscenza tenendovi compagnia, per una volta a suon di parole, con le interviste e le storie che fanno parte della cultura musicale di molti Paesi, Italia inclusa. Il libro è scritto da Jessica Dainese, un scrittrice appassionata di musica, che ha raccolto tutti gli articoli e le interviste realizzate da lei per Alias e Il Manifesto, fornendo nozioni, svelando segreti, aneddoti e regalando al lettore e all’appassionato piccole perle musicali da condividere con chi ha vissuto un particolare periodo storico e sociale scandito dalla musica, un modo per ricordare il passato tenendo comunque d’occhio le tendenze musicali di oggi e i grandi successi di domani.
Tra le pagine del volume troverete i Pretenders, i Nirvana, i Blonde Redhead o, perché no, anche i Libertines: un grande calderone musicale, un melting pot degli strumenti musicali, nel quale ci si potrà perdere ammirando i capolavori di un tempo e osservando le tendenze musicali di oggi, un modo per conoscere ciò che prima era ignoto e allontanarsi dai generi e le voci che già conosciamo per scoprirne di nuovi.
Insomma, La felicità è una fetta di vinile vi piacerà se amate la musica, vi piacerà se vi considerate grandi esperti o anche se pensate di non conoscerla affatto perché sarà così che inizierete ad amarla e a scoprirla: fatevi prendere per mano e lasciatevi guidare lungo un percorso fatto di musica, note e parole. Prendete carta e penna e segnatevi i nomi che vi suonano familiari ma che non avete mai approfondito e segnatevi anche quelli che non conocete affatto, date una voce ad ogni nome e createvi un’opinione personale o non fatevela affatto se preferite, l’importante è che non perdiate mai la curiosità.
Fatti a pezzi, Marco Travaglio risponde a Marco Alloni
Qual è il compito di un giornalista? A che serve la par condicio? Marco Travaglio è di destra o di sinistra? In Fatti a pezzi Marco Alloni dialoga con Marco Travaglio, che risponde a molte di queste domande. Il libro sembra un monologo solo perché l’intervistatore ha rinunciato alla classica dinamica domanda/risposta a favore di una maggiore fluidità di lettura.
In queste cento pagine, però, Travaglio parla anche del mestiere del giornalista, delle inchieste, della questione morale, del valore della legalità, della televisione italiana e del diffuso vizio dell’opinionismo.
Chi lo segue e ne legge abitualmente libri e articoli, troverà nel libro una piacevole intervista. Per chi non conosce Travaglio le sorprese sono invece molte.
[…] molte persone presumono che io sia di sinistra. Ma è una convinzione totalmente falsa.[…] Se dal 1996 voto per la sinistra è solo perché, da quando c’è il bipolarismo destra-sinistra, sono costretto a votare a sinistra perché a destra c’è Berlusconi e non potrei mai non votare contro di lui. Se ci fosse una destra liberale, non avrei nessun problema a votarla. Anzi mi identificherei molto di più in un centro sinistra liberale alla Chirac che nel centro sinistra italiano.
Garzanti, la collana di saggi Le forme
Le Forme è una piccola grande collana di saggistica edita dalla Garzanti, caratterizzata dal formato tascabile, un non oneroso numero di pagine ed una semplice e piacevole copertina azzurra. Gli argomenti sono i più disparati, gli autori a volte noti al grande pubblico, altri meno, ma tutti di un certo peso e rilievo.
E’ una collana fatta per chi ama pensare e curiosare anche tra i pensieri degli altri: letteratura, giornalismo, poesia, politica, religione, psicologia. Dato il costo di ogni volume, 11 euro in formato cartaceo, 10 in formato pdf, possiamo permetterci il lusso di scoprire nuovi autori, di rischiare quando non li conosciamo o conosciamo poco dell’argomento.
Tra i titoli pubblicati sino a questo momento vi citerò, ad esempio: Abbé Pierre – Mio Dio… perché?; Haim Baharier – La Genesi spiegata da mia figlia; Ingrid Betancourt – Lettera dall’inferno a mia madre e ai miei figli; Frans de Waal – Primati e filosofi; Paolo Lagazzi – La casa del poeta; Enrico Pedemonte – Morte e resurrezione dei giornali; Barbara Schiavulli – Guerra e guerra; George Steiner – Dieci (possibili) ragioni della tristezza del pensiero; Todorov Tzvetan – La letteratura in pericolo; Andrea Zanzotto e Marzio Breda – In questo progresso scorsoio.
Reporter di guerra italiani, le testimonianze
Ci sono libri che non invecchieranno mai e che ognuno di noi, a prescindere dai propri gusti personali, dovrebbe leggere almeno una volta. E’ il caso di Il braccio dietro la schiena, Storie dei giornalisti in guerra, una raccolta di testimonianze, a cura di Mimmo Candito, dei reporter che ci hanno raccontato il mondo in conflitto, rischiando la propria vita.
Il volume raccoglie le riflessioni più disparate sul mestiere del giornalista di guerra, gli aneddoti sul campo e le considerazioni su come la televisione abbia modificato la professione, mettendo spesso in primo piano chi racconta e non gli eventi da raccontare.
E’ dunque questo, potremmo chiederci, che fa di un giornalista un buon giornalista? La sua capacità di scomparire dietro la storia anche se comunque il suo modo di vederla e descriverla apparirà, sarà presente in ogni pezzo?
La domanda più importante, secondo me, è però: perché fare questo lavoro? Perché rischiare la vita? Ha senso morire per raccontare una guerra che non è la nostra e che spesso neanche capiamo? Dove il mestiere diventa una missione, assume con sé uno scopo che da senso alla stessa vita di chi lo sceglie?