Se amate prendere carta e penna e scrivere lettere infinite a parenti e sconosciuti immaginando mondi diversi da quello che vi appartiene e inventare storie meravigliose, il concorso Festival delle Lettere potrebbe essere l’occasione giusta per voi. Il concorso prevede la possibilità di scrivere lettere diverse: una lettera di dimissioni, una lettera a tema libero e una lettera riservata alla categoria Under 14 e una lettera legata che narri una favola che abbia come protagonista la natura.
Libri scolastici, perchè ci si preoccupa di politicizzazione e non si controllano i prezzi?
La scuola è finita, ma come normale che sia non si placano le polemiche sui libri di testo. Ultimamente va molto di moda accusare gli attuali volumi di non essere obbiettivi dal punto di vista storico specialmente per ciò che riguarda gli ultimi venti anni circa.
A scendere in campo, con una proposta, arriva il ministro della Gioventù Giorgia Meloni. Peccato che la stessa non riguardi i prezzi, come presto scopriremo.
Crepuscolo di un idolo di Michel Onfray
Ha fatto e farà ancora discutere questo saggio del filosofo francese Michel Onfray. Premessa doverosa: non ho letto Crepuscolo di un idolo, considerato da molti ormai un classico, un testo necessario per smontare la religione dei freudiani. Perciò, la riflessione che segue è più che altro una riflessione sulla risonanza che ha avuto a livello internazionale.
Procediamo con ordine: Onfray si mette di buzzo buono a smontare non solo le teorie di Freud, ma Freud stesso, come personaggio e punto di riferimento di generazioni di psicologi e psicoanalisti.
Analizzandone le teorie, ma anche i carteggi, la biografia, le testimonianze di chi lo conobbe Onfray svela le contraddizioni insite nella sua opera, gli errori interpretativi, la non-possibilità di guarigione per chi si affida alla terapia psicoanalitica e via dicendo. La domanda, la mia domanda, è: dov’è la novità?
Quando eravamo froci di Andrea Pini
Mi piacciono i libri che riescono a stupirmi e Quando eravamo froci è uno di questi. Andrea Pini ha composto un saggio che riesce a darci una prospettiva diversa dal solito sull’omosessualità. Si è reso conto che, oltre alle battaglie quotidiane per la dignità e i diritti degli omosessuali in Italia, è anche importante ricostruirne la storia e fare memoria di questa storia.
Come vivevano gli omosessuali in Italia quando la parola gay non esisteva e omosessualità era impronunciabile? Pini è andato ad intervistare personaggi noti e meno noti, non giovanissimi, ma al contrario con una certa esperienza di quei tempi in cui non c’era solo intolleranza, ma la negazione stessa del fenomeno.
Non avrei mai immaginato, ad esempio, che la liberazione dalla guerra avesse creato l’illusione di un mondo diverso, di una possibilità di esistenza per i gay che fino ad allora avevano taciuto la loro condizione. Allo stesso modo, mi ha stupita scoprire che il Partito Comunista, che oggi sembra quasi portavoce della diversità, stigmatizzava i gay esattamente come tutti gli altri partiti (Pasolini fu buttato fuori per questo).
Minimum Fax: i seminari tematici di scrittura
Alla Minimum Fax sono in preparazione i nuovi seminari tematici di scrittura che saranno dedicati a un aspetto centrale della scrittura del racconto breve e potranno essere seguiti secondo il proprio interesse. Ogni seminario si svolgerà, durante il week end, ogni sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Le lezione saranno organizzate in due fasce di orario diverse che saranno dedicate a temi differenti: il sabato mattino l’appuntamento sarà con la lettura e discussione dei brevi racconti scelti dalla docente, dai tutor e dai corsisti; il sabato pomeriggio si terrà invece la lettura, discussione e proposte di revisione dei racconti scritti dai corsisti. Nuovi appuntamenti la domenica mattina con la correzione individuale del racconto inviato o stesura estemporanea di un racconto breve, e la domenica pomeriggio con la lettura e discussione collettiva dei materiali prodotti nelle tre ore precedenti.
Scozia, boicottaggio libri israeliani. Ma perchè?
Il boicottaggio di uno stato nei confronti di un altro è sempre una cosa spiacevole da vedere. Ancor peggio se tutto ciò accade inserendo in un contesto del genere la letteratura ed i libri. L’ennesimo episodio in tal senso si è avuto recentemente in Scozia, dove nel Dunbartonshire è partito un vero e proprio boicottaggio dei libri israeliani.
Ancora una volta il tutto è ovviamente legato alla attuale situazione israelo-palestinese.
Recensione “Un karma pesante”
Eugenia è una donna speciale, una donna che nella sua quotidianità fatta di ciak cinematografici, famiglia e marito sembra ancora essere alla ricerca di qualcosa che le doni un’identità. Eugenia, una quarantenne realizzata nel lavoro, sente di non possedere l’amore e l’attenzione che merita. Immersa nei suoi ricordi, Eugenia cercherà di ritrovare se stessa negli anni dell’adolescenza e della crescita, anni che ha trascorso in giro per Londra, New York e Milano senza però trovare qualcosa o qualcuno che le sia appartenuto davvero. Sposata a un uomo che la ama silenziosamente, Eugenia confronterà quell’amore maturo con le storie che ha vissuto in passato, relazioni che la vedevano sempre uguale all’uomo a cui era legata, fino a quando, con il matrimonio e la morte della madre, la donna si ritroverà a dover fare i conti con una vita caotica dove i rapporti, le relazioni e le persone devono trovare un senso e un’identità propria. Un karma pesante, quello appunto della protagonista, è l’ultimo libro di Daria Bignardi che racconta, con una narrazione cronologicamente slegata e una scrittura tagliente e assolutamente realista, la storia di una donna con la quale è facile confrontarsi.
Il libro segreto di Dante. Francesco Fioretti alla ricerca del codice
Francesco Fioretti come Dan Brown? Potrebbe essere. Questa volta al centro di tutto non vi è Leonardo Da Vinci ma Dante Alighieri. Un giallo di quelli colti “Il libro segreto di Dante”, costruito sulla base di una vera ed effettiva conoscenza del poeta toscano.
Il romanzo è stato costruito lavorando sul significato di un possibile significato del codice segreto nascosto all’interno della Divina Commedia. Un progetto ambizioso forse, ma decisamente portato avanti bene dall’autore.
Scrittore a chi?
Va bene, lo confesso. Sono anche io una di quelle italiane/italiani che cerca di avere un romanzo nel cassetto. Non è facile scrivere quando hai da lavorare e da mandare avanti una famiglia. Ecco perché una volta esistevano i mecenati, che credevano in te, ti prendevano sotto la loro ala protettiva e ti sovvenzionavano. Certo, a volte per ripagare la loro gentilezza dovevi fare della loro vita un’agiografia o dedicare loro alcune delle tue opere, ma, alla fin fine, eri libero di scrivere.
E oggi? Se non hai un metabolismo iperattivo te lo scordi di riuscire a scrivere un libro. Il che non è poi sempre un male, perché a furia di posticipare cominci a scrivere dopo i quaranta, quando forse, salvo rare eccezioni, hai davvero qualcosa da dire.
E tutti gli scrittori under trenta che si trovano in libreria? Volete davvero che vidica come la penso? Molti scrittori sono bravi, ma molti dei loro libri sono parti prematuri.
Siamo pieni di romanzi, racconti, chick lit, libri umoristici che non dovrebbero vedere la luce. Gli editori, lo dico da lettrice e non da persona che lavora nel settore, sembrano aver rinunciato a coltivare le nuove generazioni di scrittori. C’è una corsa al best seller, al cercare l’esordio dell’anno, il nome da sbattere tra i finalisti dei vari premi e delle rassegne stampa.
Il futuro del libro di Robert Darnton
Non si può parlare del futuro del libro se non se ne conosce il passato. Se la mia vi sembra un’ovvietà allora è arrivato il momento di comprare Il futuro del libro di Robert Darnton, edito da Adelphi. Un volume che appassionerà tutti coloro che trovano assolutamente fruttuosa e non contraddittoria la relazione tra libri e nuove tecnologie.
Darnton è uno storico, esperto di storia francese del XVIII secolo. Non dovete però immaginarlo come un topo di biblioteca. Darnton ha infatti svolto diversi lavori: è stato cronista di nera per il New York Times, presidente dell’American Historical Association, docente e poi professore emerito a Princeton, direttore della Biblioteca Universitaria di Harvard, fondatore del Gutenberg-e program, progetto che si ripropone di raccogliere testi storici realizzati con le nuove tecnologie.
Insomma, per farla breve, Darnton i libri li ha letti, studiati, scritti, archiviati, digitalizzati, ordinati. E’ ormai un vero esperto non solo della storia del libro, ma della riflessione sul libro, sul libro digitale e sulla lettura. Il futuro del libro, in particolare, raccoglie i saggi da lui scritti per la “New York Review of Books”