Irresistibile di Danielle Steele: recensione

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Mi ci è voluto un po’ per convincermi a riprendere in mano un romanzo di Danielle Steel, ma sarà stata un po’ la copertina ammiccante, diversa dalle edizioni che mi capitavano tra le mani quando ero un po’ più giovane, sarà stato il prezzo conveniente, alla fine mi son decisa. E devo dire di non esserne pentita.

Forse perché nonostante tutto Irresistibile esce da classici e scontati canoni struggenti di tutti quei romanzi dell’autrice che sono stati trasformati in film. Per una lettrice vorace come me, fissata sul bel linguaggio, leggere questo libro è stato come tornare a casa dopo un lungo viaggio e riscoprire delle stanze tanto care ma abbandonate da tempo.  Perché questo è stato per me il libro: un ritorno, abbastanza gradito, nei confronti di una scrittrice a me tanto cara per tanti anni.

La trama, diciamocela tutta ha aiutato. Non siamo proprio nel terreno delle “gentili donzelle in pericolo” o in cerca di marito. E quindi la ripetitività che tanto mi dava fastidio delle ultime opere da me lette di Danielle Steel effettivamente non vi è stata.  Anche i personaggi, sebbene un tantino schiavi del romanzo rosa per antonomasia, hanno il giusto respiro all’interno della storia. E tra buonismo e una lentezza iniziale, il ritmo è poi abbastanza cresciuto da non farmi cadere nel vecchio “problema”. Decidermi ad iniziarlo è stato faticoso, soprattutto perché le recensioni statunitensi del libro non ponevano a suo favore. Molte lettrici si ponevano il mio stesso problema. Alcune lo avevano addirittura lasciato da parte.

Più ci penso e più mi convinco che per essere uno dei suoi quasi settanta libri (non sto scherzando, N.d.R.) alla fine non se l’è cavata affatto male nell’attirare la mia attenzione. Lo consiglierei? Penso di si, soprattutto a chi non ha mai letto altri libri di questa scrittrice. E’ il modo giusto per iniziare con la sua innumerevole biblioteca.

Photo Credit | Getty Images

 

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