Balleremo la musica che suonano di Fabio Volo, recensione

Balleremo la musica che suonano” di Fabio Volo è un romanzo che potrebbe piacere anche a chi non sia tanto appassionato di questo autore. Come appunto chi vi sta scrivendo in questo momento.

Di cosa parla Balleremo la musica che suonano

Ma anche in situazioni di questa tipologia, dove l’autore non è propriamente congegnale, va sottolineato che se c’è del buono in un opera, va ammesso. E Fabio Volo in “Balleremo la musica che suonano” effettivamente ci mette se stesso. E questo in qualche modo fa la differenza.

Perché non abbiamo più finzione o un personaggio inventato. Ma lo scrittore che si racconta. Con la solita schiettezza ma senza alcun filtro. E questo può aiutare ad abbattere alcuni muri. Scopriamo quindi, sfogliando le pagine, che la storia gira intorno a un ragazzo proveniente dal Nord Italia, da una famiglia modesta.

Dove non giravano tanti soldi e dove il concedersi qualcosa era sempre legato al concedersi la cosa che costava meno. Questo ragazzo nonostante i sogni veniva sempre un po’ abbattuto nei suoi desideri per il futuro. Fino a che non si è appassionato ai libri. Ma non i testi scolastici che di solito consigliando letture incanalavano la fantasia e l’animo dello studente.

Parliamo di autori come Hesse, Márquez, London e Conrad. Autori che se fanno presa sono davvero in grado di aprire mondi inesplorati per chi ha sete di conoscenza. E leggere come tutto ciò possa cambiare la vita di qualcuno fa piacere un po’ di più una narrativa che non perde alcune delle sue mancanze.

Un libro piacevole a prescindere da tutto

Problemi che però si vengono a scontrare con parti intense ed emotive del racconto come il rapporto con il padre. Un uomo buono, travolto dalle responsabilità, che nel libro è l’eroe triste. E dove il figlio, alla ricerca della sua strada, prova un senso di colpa. L’essere felice potrebbe far male a chi non la ha mai conosciuta davvero tra le persone a lui care. Cercando di capire che distinguersi non significa tradire.

La scrittura di Fabio Volo in “Balleremo la musica che suonano” non cambia rispetto al passato. E’ semplice, diretta e non sempre gradita da chi determinati stili non li apprezza.

Ma grazi alla sincerità e alla maggiore profondità è più facile non farci caso anche se non si è particolarmente estimatori. Ciò non toglie che la ricorrenza di alcuni temi in modo superfluo sia facilmente rinunciabile perché rallenta il ritmo. In generale è un problema? Non proprio. Forse questo è il primo libro di Fabio Volo che ci sentiamo di suggerire per tutti. Anche a chi non lo apprezza.

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