importanza chiamarsi ernesto oscar wild recensione

L’importanza di chiamarsi Ernesto, di Oscar Wilde: recensione

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Amore: non si può provare altro che questo nei confronti di un’opera come “L’importanza di chiamarsi Ernesto“, di Oscar Wilde.  A prescindere da come ci si sia per la prima volta avvicinati ad essa. Certo, il testo rimane grandioso in ogni sua concezione, ma va detto che vi sono alcune trasposizioni extra-letterarie da non sottovalutare.

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quanti scrittori preferiti avete

Quanti scrittori preferiti avete?

quanti scrittori preferiti avete

Quanti scrittori preferiti avete? È un po’ di tempo che ci rifletto, e mi rendo conto che sebbene nel mio caso Stephen King rappresenti il must al quale il mio cervello anela sempre alla ricerca di storie interessanti ed emozionanti da leggere, non sono così ipocrita da non ammettere che oltre al re dell’horror vi sia una schiera di interessanti autori che mi hanno colpito in maniera particolare dei quali leggerei volentieri altri testi.

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roger jon ellory scrittore lodava solo

Roger Jon Ellory, lo scrittore che si lodava da solo

roger jon ellory scrittore lodava solo

E’ un autore che conosciamo anche in Italia per i suoi “Vendetta”,  “Voce degli angeli” e per diverse altre opere: Roger Jon Ellory è uno scrittore di successo. Con un piccolo vizietto:  recensiva positivamente i suoi libri e lo faceva sotto falso nome.  Su Amazon ed attraverso degli account specifici, con i quali non ci pensava due volte a stroncare i libri dei suoi colleghi.

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autori vari - new british blend

New British Blend, racconti inglesi

autori vari - new british blendPubblicata nel 2003, questa raccolta non è più “new”. Conserva tuttavia una sua validità, a prescindere dalla vostra passione per gli esordienti o per la narrativa inglese.

In primo luogo, è una raccolta di racconti. La narrazione breve sta ritrovando i suoi estimatori grazie alla cronica mancanza di tempo, che ormai ci caratterizza quasi tutti, e alla diffusione degli eReader, i lettori di libri elettronici. Leggere in autobus, in metro, in qualsiasi altra situazione instabile o di “transito” è più agevole se il testo è breve.

Senza considerare che la fermata non ci da lo stop nel bel mezzo di un avvenimento importante, al massimo ci costringe a finire le ultime righe del racconto appena superate le porte del mezzo.

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