Recensione di Amore, zucchero e cannella, di Amy Bratley

Devo ammetterlo: da lettrice, uno dei primi motivi che mi ha spinta ad avvicinarmi a questo libro è stato il titolo. Essendo golosa di dolci e di romanzi in cui la cucina è protagonista, Amore, zucchero e cannella mi è sembrata da subito una stringa di parole perfetta con cui titolare un libro. Un’idea che dev’essere stata condivisa anche dagli editori della casa editrice Newton & Compton che, conoscendo bene i gusti delle lettrici, hanno pensato (e indovinato) che un titolo così sarebbe stato perfetto per accalappiare tutte le donne appassionate di lettura, una strategia che è stata sfruttata nuovamente nella costruzione del book trailer dove si fa intendere al lettore che la protagonista del libro sia un’esperta di cucina e una buona forchetta…

In realtà Amore, zucchero e cannella non parla affatto di cucina, bensì di cucito, una passione ereditata dalla nonna Violet, la donna che l’ha cresciuta e amata fin da bambina, e perpetuata anche dopo la sua morte. Nel cucito, e nelle attività manuali di una volta (non a caso il titolo originale del romanzo è A girl’s guide to homemaking) la dolce Juliet troverà la forza di ricominciare dopo il tradimento del suo compagno con il quale la ragazza aveva sognato una famiglia perfetta e la realizzazione di ciò che da piccola non aveva potuto ottenere: l’armonia e il calore di una casa felice.

Quel tradimento sarà per Juliet l’occasione giusta per riafferrare la propria vita e fare i conti con il passato tra una madre irresponsabile, la scomparsa di un padre e un terzo membro della famiglia di cui era all’oscuro. Orfana di legami familiari e affetti sentimentali, Juliet troverà consolazione nel libro della cara nonna, un volume d’altri tempi ricco di consigli per diventare una buona moglie e una casalinga perfetta, perle di saggezza dal sapore anacronistico che la dolce Juliet saprà reinventare concendendosi il piacere della lettura e della lavorazione manuale aprendo davanti a sé nuovi orizzonti su ogni versante…

Buona narrazione e ottima trama: è il libro ideale per chi ama le storie semplici e sincere.

 

 

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