sogno villaggio ding

Il sogno del villaggio dei Ding, di Yan Lianke

sogno villaggio dingE’ la seconda volta che leggo un romanzo sui venditori di sangue cinesi. Il primo, alcuni anni fa, è stato Cronache di un venditore di sangue di Yu Hua, che mi aveva sconvolto. Da allora ho letto sempre con interesse e devo dire con un certo dolore romanzi e saggi che raccontano della vita dopo la Rivoluzione Culturale.

Ecco perché mi ha incuriosito anche Il sogno del villaggio dei Ding, edito da una casa editrice che apprezzo ormai da mesi, la nottetempo. Come in buona parte dei villaggi cinesi, anche in questo la povertà è estrema. Quando dall’alto arriva l’ordine di donare il sangue, però, tutti si rifiutano. Finché non viene organizzata una gita, in una città vicina.

Sorpresi dalle nuove costruzioni, dai bagni in casa, dall’abbondanza di cibo, dal fatto che chi dona il sangue, uomini e donne, sembrano stare tutti i bene, anche gli abitanti del villaggio si convincono a fare la loro parte. Donare sangue non li priverà della loro forza, anzi regalerà loro qualcosa in più.

Leggi il resto

arminio cartoline morti nottetempo

Cartoline dai morti di Franco Carminio

arminio cartoline morti nottetempoFranco Carminio ci riporta, con le sue 128 Cartoline dai morti, allo stupore con cui abbiamo letto per la prima volta Spoon River Anthology.

In ogni pagina poche righe e queste righe raccontano non della morte in generale, ma della morte di quella persona lì, proprio quella che ce la sta raccontando, con una disincantata voce da oltretomba.

L’ironia, a volte il sarcasmo e persino la comicità non rendono però questi piccoli e originali monologhi adatti ai mattatori di Zelig.

Per quanto, infatti, molte delle storie racchiuse in poche parole siano divertenti, hanno però il pregio, che per qualcuno potrebbe essere un difetti, di farci pensare.

Leggi il resto

scusate polvere elvira seminara

Scusate la polvere di Elvira Seminara

scusate polvere elvira seminaraCoscienza, detta Enza, ma anche Zen, si ritrova vedova a poco più di quarant’anni. Ad aiutarla nel difficile periodo dell’elaborazione del lutto le sue amiche di sempre, Alice e Mia, entrambe stravaganti e dotate di passioni piuttosto particolari. Mentre cerca di riprendersi dal dolore, Enza si rende conto che qualcosa non torna nella vita di suo marito.

Chi era la donna morta con lui nell’incidente? Perché il di lei marito cerca di organizzare un incontro con Enza e le allunga continuamente la mano sul ginocchio? Cosa sono quelle strane fialette nascoste in frigorifero e di chi sono i capelli bianchi che Enza continua a trovare in casa? Che fine ha fatto Jacopo, il giovane e attraente vicino, forse gay e forse no?

Sembrerebbe un giallo, ma Scusate la polvere di Elvira Seminara è invece una commedia, di quelle che, per il gioco degli equivoci che contiene, per gli ambienti che ospitano i vari personaggi, potrebbe essere tranquillamente rappresentata a teatro. Ho letto tutto il romanzo e qualsiasi accenno io possa farvi vi rovinerebbe la sorpresa.

Leggi il resto

baba jaga ugresic nottetempo

Baba Jaga ha fatto l’uovo di Dubravka Ugresic

baba jaga ugresic nottetempoHo deciso di leggere Baba Jaga ha fatto l’uovo di Dubravka Ugresic perché da bambina avevo un gran volumone verde, pieno di bellissime favole russe, in cui la Baba Jaga, la vecchina a volte cattiva a volte illuminante, aveva molta importanza nel determinare il destino dei protagonisti.

Mentre leggevo il libro della Ugresic, non potevo fare a meno di pensare che la Baba Jaga, nel bene e nel male, non è altro che l’archetipo della figura materna, che può darci delle giuste indicazioni per crescere e diventare autonome o mandarci per tutt’altra strada. Si tratta, naturalmente, di un’interpretazione tutta mia e decisamente molto limitata.

La storia di questo interessantissimo libro è infatti molto più complessa e si snoda in tre parti. Nella prima, una scrittrice, alle prese con una madre malata e comunque problematica, parte per Varna, per portarle fotografie dei luoghi più cari. In viaggio, però, non è da sola. Nei primi giorni, dovrà fare i conti con, una giovane donna, che lei trova molto saccente e che nutre, ricambiata, molta stima per la mamma.

Leggi il resto

seppellitemi dietro battiscopa sanaev

Seppellitemi dietro il battiscopa di Pavel Sanaev

seppellitemi dietro battiscopa sanaevQuando ho cominciato a leggere Seppellitemi dietro il battiscopa di Pavel Sanaev, ho riso tanto e ne ho amato subito lo stile asciutto e la prosa incisiva. Sanaev è stato in grado di farmi vedere ogni singolo personaggio, di farlo vivere, di farmi sentire quasi la sua voce dentro casa, anche quando riponevo il libro.

Il problema, in effetti, è proprio questo: ad un certo punto cominciate a capire che non si tratta affatto di un libro divertente, ma siete ormai catturati e volete, dovete sapere come andrà a finire questa storia. La storia di un bambino, Saša, che, pur avendo una madre, si ritrova a vivere con una nonna con seri disturbi mentali (ma lo capiremo solo più avanti).

La nonna lo chiama raramente per nome, più spesso lo appella con epiteti pesanti e violenti, solitamente lo chiama carogna. Gli prospetta una morte certa e lo lega a sé in un crescendo di messaggi contraddittori della serie ti voglio morto/solo io posso salvarti la vita.

Leggi il resto

kim thuy

Riva di Kim Thúy vince il premio Mondello per la Multiculturalità

kim thuyE’ difficile parlare di un libro che ti ha lasciato senza parole. Riva, opera prima di Kim Thúy, edita da nottetempo nel 2010, è un romanzo d’esordio solo narrativamente parlando. In realtà è un’opera lucida e matura, che sarebbe riduttivo definire biografica.

La scrittura della Thúy è limata e tagliente. Dolorosa, ma senza indugiare in dettagli truci o solleticare il sempre più evidente voyerismo di certi lettori. La storia della sua vita, della fuga dal Vietnam, dell’approdo in Canada, i ricordi, gli odori, le immagini che ha portato con sé ci scorrono sotto gli occhi in un misto di dolore, delicatezza e lucidità.

Non mi stupisce che quest’opera abbia vinto il premio Mondello per la Multiculturalità, già consegnato a personaggi del calibro di Milan Kundera, Doris Lessing, Jose Saramago, Gunther Grass, dopo aver già vinto il canadese “Prix littéraire du governeur général” e il francese “Grand Prix Rtl/Lire”.

Leggi il resto

Tamara Drewe di Posy Simmonds e Via dalla pazza folla di Thomas Hardy

Oggi seguiamo gli strani giri che il destino fa fare ad un famoso romanzo. Per cominciare vi dico che Posy Simmonds ha letto il romanzo di Thomas Hardy, Via dalla pazza folla, del 1874, e ne ha liberamente tratta una graphic novel, pubblicata in italia dalle edizioni nottetempo. La novel si chiama Tamara Drewe.

Il romanzo ispiratore di Hardy racconta una storia degna di una soap opera. Io non l’ho letto quindi vi riporto l’efficace sintesi proposta dal sito girodivite:

Leggi il resto