peter gomez condannato libro papi

Peter Gomez condannato per il libro “Papi”

peter gomez condannato libro papiPeter Gomez, noto autore politico insieme a Marco Travaglio ed autore di numerosi libri inchiesta riguardanti l’Italia e la sua classe dirigenziale, è stato condannato dal Tribunale per diffamazione nei confronti di due protagonisti del libro “Silvio Berlusconi Papi-Uno scandalo politico”, uscito nel 2009 e riportante una ricostruzione degli scandali che colpirono l’allora Presidente del Consiglio.

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Marco Travaglio e Peter Gomez nei guai per libro sul “Papi”

Marco Travaglio e Peter Gomez, insieme a Marco Lillo e Claudio Pappaianni sono stati rinviati a giudizio per diffamazione per alcuni contenuti del libro “Papi, uno scandalo politico”.  La notizia ha immediatamente fatto il giro del web, rimbalzando da una testa all’altra fino ad arrivare sui social network. Meccanismo giornalistico od effettivo illecito? A noi non è dato saperlo ne vogliamo entrare nello specifico, ma cercheremo di capire insieme cosa sia successo.

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Fatti a pezzi, Marco Travaglio risponde a Marco Alloni

Qual è il compito di un giornalista? A che serve la par condicio? Marco Travaglio è di destra o di sinistra? In Fatti a pezzi Marco Alloni dialoga con Marco Travaglio, che risponde a molte di queste domande. Il libro sembra un monologo solo perché l’intervistatore ha rinunciato alla classica dinamica domanda/risposta a favore di una maggiore fluidità di lettura.

In queste cento pagine, però, Travaglio parla anche del mestiere del giornalista, delle inchieste, della questione morale, del valore della legalità, della televisione italiana e del diffuso vizio dell’opinionismo.

Chi lo segue e ne legge abitualmente libri e articoli, troverà nel libro una piacevole intervista. Per chi non conosce Travaglio le sorprese sono invece molte.

[…] molte persone presumono che io sia di sinistra. Ma è una convinzione totalmente falsa.[…] Se dal 1996 voto per la sinistra è solo perché, da quando c’è il bipolarismo destra-sinistra, sono costretto a votare a sinistra perché a destra c’è Berlusconi e non potrei mai non votare contro di lui. Se ci fosse una destra liberale, non avrei nessun problema a votarla. Anzi mi identificherei molto di più in un centro sinistra liberale alla Chirac che nel centro sinistra italiano.

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