Jenny Erpenbeck

Di passaggio, di Jenny Erpenbeck

Jenny ErpenbeckSono talmente abituata a leggere libri di autori quarantenni che sono in realtà esordienti e che devono ancora lavorare molto per raggiungere una piena maturità narrativa, che quando ho cominciato a leggere Di passaggio, di Jenny Erpenbeck, mi son detta che forse avevo letto male e che la scrittrice doveva essere sicuramente oltre i cinquanta.

La Erpenbeck è invece una scrittrice berlinese del 1967 e ha dalla sua una capacità affabulatoria notevole. Nel suo romanzo si compongono sostanzialmente undici storie di undici famiglie, punteggiate da una sola presenza costante, quella del giardiniere. Ogni racconto porta con sé una sua specificità narrativa, che affonda le radici nella tradizione orale, nel racconto più moderno, in quello storico.

Siamo di fronte ad una scrittura, come dire, di un certo peso, competente, curata, limata, eppure in grado di affascinarci allo stesso modo di un racconto più semplice.

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tu non sei come le altre madri

Tu non sei come le altre madri, in uscita per E/O

tu non sei come le altre madriNon avevo mai sentito parlare di Angelika Schrobsdorff, ma devo ammettere che è sufficiente la sua biografia a farmi venire voglia di leggere i suoi romanzi: è nata nel 1927 a Friburgo, è poi andata a vivere a Sofia in Bulgaria; nel 1947 è tornata in Germania, ha vissuto a Parigi, a Monaco, in Israele e si è poi fermata a Berlino dove vive tutt’ora. I suoi romanzi, questo in particolare, sono un vero e proprio caso editoriale.

Tu non sei come le altre madri racconta la storia di Else, una ragazza tedesca, ebrea, che vive piuttosto trasgressivamente la propria vita. Siamo nella prima metà del Novecento e questa giovane donna ha le idee molto chiare: vivere la vita a pieno e soprattutto non legarsi ad un solo uomo, cercando di avere però un figlio da ognuno di quelli di cui si innamora.

Cito dal sito della E/O:

Ecco allora Fritz, Hans ed Erich, mariti, compagni, amanti, padri rispettivamente di Peter, Bettina e Angelika, tre facce diverse dell’universo maschile egoista, debole e inadeguato. Ed ecco la Prima guerra mondiale, i favolosi anni ’20 trascorsi in un frenetico girotondo di concerti, teatri e feste, gli anni ’30 e il nazismo, le leggi razziali e l’esilio in Bulgaria.

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