poesia morta giovanna bemporad

Poesia, è morta Giovanna Bemporad

poesia morta giovanna bemporad

Giovanna Bemporad, poetessa e traduttrice, si è spenta ieri nella sua casa di Roma. Una fine artista ed un’instancabile lavoratrice. Un elemento  solido degli intellettuali di un tempo. Qualche esempio? Basta citare i suoi amici: Camillo Sbarbaro, Giuseppe Ungaretti e Pier Paolo Pasolini.

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Il canto ferito - Alda Merini

Il canto ferito di Alda Merini

Il canto ferito - Alda MeriniIl mio rapporto con Alda Merini è conflittuale. Ne sono sempre stata affascinata, da quando cominciai a sentirne parlare in televisione. Era così diversa dall’idea di poetesse e poeti che mi ero fatta a scuola. Era una donna vera, che ad alcuni piaceva ad altri no. Ero molto perplessa dal disordine che regnava nella sua casa, dall’aria trasandata e sporca che il suo mondo emanava.

La prima volta che acquistai una raccolta delle sue poesie non riuscivo ad andare avanti. Leggerle mi costava fatica e non perché non mi piacessero, ma perché mi ritiravo turbata dai suoi versi. Sentivo che qualcosa dentro di me esplodeva, cambiava. Mi sentivo turbata e pensavo dipendesse dalla vita che la Merini aveva avuto, dal suo passato in clinica psichiatrica che trovavo oltremodo doloroso.

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Alda Merini: sulla lettura

alda meriniAlda Merini non è stata solo una grande poetessa, ma anche un grande personaggio storico. Capace di affascinare anche chi non ama o non s’intende di poesia. Forse per il contrasto così forte tra un passato doloroso e una forza vitale quasi invincibile. Forse per la compresenza di dolore, leggerezza, passione, amore, spiritualità.

Alda Merini, in qualche modo, dialoga, tramite i suoi versi, con tutte le nostre inquietudini e i nostri desideri. Ecco perché, a volte, leggere le sue poesie non è facile: perché non passano solo nella nostra mente, ma quasi ci attraversano. Altre volte, invece, le sue parole sono più lievi, come quelle che ora vi riporto.

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ada negri poesie mondadori

Poesia italiana: Ada Negri

ada negri poesie mondadoriPochi giorni fa mi chiedevo perché non leggiamo più poesia. Mi sono detta: perché io, proprio io che sto scrivendo queste righe, non leggo più versi poetici? Ho deciso allora di cercare un poeta o una poetessa che potesse spingermi a riprendere in mano una raccolta poetica. Ho deciso di optare per una donna (un criterio vale un altro per cominciare, no?).

Mi sono così imbattuta in Ada Negri (1870-1945) e in un blog molto interessante che ne parla, viadellebelledonne. Nata in una famiglia di bassa estrazione, la Negri concentrerà la prima parte della sua produzione poetica su temi legati al lavoro e al destino della classe operaia, per concentrarsi poi sull’identità femminile e sulla voglia di esprimersi appieno in quanto donna:

Spezzato il vincolo matrimoniale e risolto il compito della maternità, la poetessa interrompe la parabola moglie-madre e si avvia ad esprimere il senso cosmico del rapporto uomo-donna.

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