Come scrivere un bestseller: la formula perfetta

Ogni prodotto di successo ha una ricetta segreta da analizzare e da seguire con attenzione: da un progetto interessante a un singolo melodico e in testa alle top ten di tutto il mondo, dalle gustosissime lasagne della nonna a un oggetto di design che si trasforma in un must o, perché no, anche un bel bestseller!

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Libri per imparare a scrivere? Attenzione al linguaggio che usate parlando

Quanti di noi hanno sognato, anche solo per qualche minuto di diventare scrittori? Tralasciando tutte le problematiche relative ad una eventuale pubblicazione concentriamoci un momento su l’atto di per se stesso: siete in grado di scrivere? La risposta è sicuramente affermativa, se nel momento nel quale parlate, vi esprimete con un linguaggio corretto. E’ quella la cartina tornasole della capacità di scrittura.  Se manca questo, è inutile acquistare libri per imparare a scrivere.

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Autobiografia per la famiglia

foto uomo con frasi sovrapposte

L’inverno è lungo e freddo, ma scrivere sotto la calda luce di una lampada, con una bella tisana bollente (o dieci decaffeinati a ritmi regolari) può aiutarci a farlo passare in fretta. Cosa scriviamo però? Un’autobiografia. Perché? Per regalarla alla nostra famiglia. Certo, se abbiamo vent’anni, magari è ancora un po’ presto e allora conviene lanciarsi nella biografia di un nonno o di una nonna.

Scrivere della propria vita, ad ogni modo, può avere un effetto terapeutico. Ci consentirà di mettere ordine nei nostri pensieri e nei nostri ricordi. Scrivendo ci torneranno in mente episodi del nostro passato che credevamo di aver dimenticato. Altri, che ci sembravano rilevanti, assumeranno magari tutt’altra dimensione in un quadro d’insieme.

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Voglio scrivere un libro!

Se proprio volete guadagnare, scrivete un manuale di scrittura creativa. Oggi gioco un po’ con le parole e con i pensieri perché da diversi giorni, con diverse persone, mi capita di parlare del nostro libro nel cassetto. Così mi sono chiesta: ma perché c’è così tanta gente che vuole scrivere? E tra questa tanta gente, beninteso, mi ci metto anche io.

La scrittura non è remunerativa, a meno che non imbrocchi il best seller del quinquennio (la qualità dei libri in circolazione non è tale da farli durare molto a lungo al punto da farli tramandare di generazione in generazione). Lo è forse dal punto di vista della reputazione. Poter dire “sono uno scrittore” ci fa sentire più intelligenti e impegnati, anche se non è detto che gli altri, poi, ci vedano così.

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