Il canto ferito - Alda Merini

Il canto ferito di Alda Merini

Il canto ferito - Alda MeriniIl mio rapporto con Alda Merini è conflittuale. Ne sono sempre stata affascinata, da quando cominciai a sentirne parlare in televisione. Era così diversa dall’idea di poetesse e poeti che mi ero fatta a scuola. Era una donna vera, che ad alcuni piaceva ad altri no. Ero molto perplessa dal disordine che regnava nella sua casa, dall’aria trasandata e sporca che il suo mondo emanava.

La prima volta che acquistai una raccolta delle sue poesie non riuscivo ad andare avanti. Leggerle mi costava fatica e non perché non mi piacessero, ma perché mi ritiravo turbata dai suoi versi. Sentivo che qualcosa dentro di me esplodeva, cambiava. Mi sentivo turbata e pensavo dipendesse dalla vita che la Merini aveva avuto, dal suo passato in clinica psichiatrica che trovavo oltremodo doloroso.

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Un poeta per l’autunno: Giuseppe Ungaretti

panchina in un bosco autunnale

Eravamo lì a dire le solite frasi fatte del tipo non esistono più le mezze stagioni e ci lamentavamo di quanto l’estate ceda troppo velocemente il passo all’autunno quando sono stata catapultata in quinta elementare. Autunno. Giuseppe Ungaretti. La mia maestra che ci chiede se riusciamo a capire il senso del verso

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie

(non l’ho mai dimenticato). Come potevamo capirlo a dieci anni? Per noi la guerra era una pagina del Sussidiario, mai dimenticato anche quello, che dovevamo imparare a memoria. Da allora, però, Ungaretti è stato sempre presente nella mia vita, anche se, colpevolmente, non ho mai letto tutte le sue poesie.

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ada negri poesie mondadori

Poesia italiana: Ada Negri

ada negri poesie mondadoriPochi giorni fa mi chiedevo perché non leggiamo più poesia. Mi sono detta: perché io, proprio io che sto scrivendo queste righe, non leggo più versi poetici? Ho deciso allora di cercare un poeta o una poetessa che potesse spingermi a riprendere in mano una raccolta poetica. Ho deciso di optare per una donna (un criterio vale un altro per cominciare, no?).

Mi sono così imbattuta in Ada Negri (1870-1945) e in un blog molto interessante che ne parla, viadellebelledonne. Nata in una famiglia di bassa estrazione, la Negri concentrerà la prima parte della sua produzione poetica su temi legati al lavoro e al destino della classe operaia, per concentrarsi poi sull’identità femminile e sulla voglia di esprimersi appieno in quanto donna:

Spezzato il vincolo matrimoniale e risolto il compito della maternità, la poetessa interrompe la parabola moglie-madre e si avvia ad esprimere il senso cosmico del rapporto uomo-donna.

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