I diritti del lettore di Pennac. Secondo, il diritto di saltare le pagine

Quali sono i diritti del lettore? Seguendo le indicazioni di Pennac in Come un romanzo, stiamo facendo un viaggio nei diritti imprescrittibili del lettore. Ieri ci siamo soffermati sul primo ovvero il diritto di non leggere.

Oggi analizziamo il secondo ovvero il diritto di saltare le pagine. Ne avevo già parlato a proposito delle riduzioni dei grandi classici, specialmente se corposi, chiedendomi se fosse lecito o meno saltare descrizioni, elenchi, passi che apparentemente sembrano non aggiungere niente al significato del libro che stiamo leggendo.

Se appartenete al gruppo dei lettori ligi al dovere, sicuramente inorridirete dinanzi a questa pratica e devo ammettere che vi capisco, ero così anche io. Volete un esempio?

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I diritti del lettore di Pennac. Primo, il diritto di non leggere.

Nel suo libro Come un romanzo, Daniel Pennac, autore francese noto principalmente per la saga della famiglia Malaussène, ci offre un’illuminante riflessione sulla lettura e sui lettori.

In realtà sembra non raccontarci niente di nuovo. Parlando dei nostri figli o dei nostri alunni, lui stesso è un professore, Pennac ci riporta indietro nel tempo a quando noi stessi abbiamo mosso i primi passi verso la lettura di un libro.

Quando, si chiede Pennac, la passione per la lettura è diventata un dovere, un’imposizione da cui rifuggire? Quando, dopo aver odiato i professori che ci costringevano all’analisi di ogni capitolo dei Promessi sposi, abbiamo deciso che sarebbe stata comunque una buona esperienza per i nostri figli?

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