Michela Marzano-Cosa fare delle nostre ferite

Cosa fare delle nostre ferite? di Michela Marzano

Michela Marzano-Cosa fare delle nostre feriteÉ appena uscito per la collana I mattoncini, Cosa fare delle nostre ferite? di Michela Marzano. Il libro si compone di tre brevi saggi che hanno come filo rosso il tema indicato nel sottotitolo del volumetto ovvero La fiducia e l’accettazione dell’altro.

Le nostre ferite infatti derivano spesso proprio dalla relazione con l’altro (dalla fiducia che abbiamo riposto in lui, dalle delusioni che ne derivano) e contemporaneamente dalla scoperta che l’altro, il diverso, il non conformabile ad uno sguardo comune, siamo proprio noi. La negazione dell’alterità non può che generare conflitti interiori e sociali, i cui risultati sono, diciamolo pure, sotto gli occhi di tutti.

Il senso delle nostre ferite (anche quando sappiamo che non guariranno mai e che l’unica possibilità di sopravvivenza è andare oltre), la possibilità di farne qualcosa di produttivo, fecondo, sta tutto in quell’accettazione di sé e del prossimo.

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copertina vivere senza dio

Vivere senza dio

copertina vivere senza dioIl problema dio è un problema non da poco. Persino il credente più convinto combatte periodicamente con la “tentazione” di pensare che il creatore, comunque lo si voglia chiamare, o il gruppo di divinità adorate non siano altro se non una soluzione creativa per sopperire a dei bisogni umani.

Fare i conti con l’esistenza, la non esistenza, l’ipotesi dio, significa spingersi a considerare anche concetti come anima, libero arbitrio, senso di colpa e Paolo Caruso lo fa, citando a destra e a manca un manipolo di filosofi, scienziati, letterati che hanno riflettuto sull’argomento da posizioni diverse o diametralmente opposte.

Questo prezioso libro, non è un testo divulgativo per non addetti ai lavori. Non è necessario avere una laurea per leggerlo, ma dovete avere una qualche familiarità con un pensare complesso, articolato e stringato. In sole novantasei pagine, infatti, Caruso passa in rassegna argomentazioni su cui si dibatte da secoli.

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Copertina Nagel introduzione filosofia

Thomas Nagel: la filosofia per i non addetti ai lavori

Copertina Nagel introduzione filosofiaPrimo anno di filosofia. Dopo un paio di mesi mi chiedo che ci faccio io in mezzo a questa gabbia di matti: la professoressa dei corsi che si tengono dal lunedì al mercoledì espone una serie di tesi che il professore delle lezioni dal giovedì al sabato ribalta nell’esatto contrario.

Per fortuna uno dei libri su cui devo studiare è Una brevissima introduzione alla filosofia di Thomas Nagel, classe 1937, tra i principali studiosi della filosofia della mente (no, non è proprio il caso di mettermi a spiegare di cosa si tratta, dovrei ristudiare tutto un’altra volta).

Questo piccolo e agile libretto consente a tutti, anche a chi non studia filosofia, di farsi un’idea della ragion d’essere di questa disciplina.

Scoprirete che la filosofia non coincide con la noiosa, ahimè, storia della filosofia che ci tocca studiare alle superiori e che tutti noi prima o poi, senza rendercene conto, “filosofeggiamo”.

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