Petros Markaris: il giallista per chi non ama i gialli

Petros Markaris è uno scrittore greco che ho avuto la fortuna di conoscere, letterariamente s’intende, la primavera dello scorso anno. Premetto che non amo i gialli, non c’è niente da fare. Ho provato con Simenon, con Agatha Christie, con Conan Doyle. Ammiro la loro maestria nello scrivere, ma non riesco a lasciarmi affascinare dal mistero. Solo Camilleri è riuscito a conquistarmi, ma perché prima mi ha conquistata Zingaretti.

Un mio amico ha però insistito perché cominciassi a leggere La lunga estate calda del commissario Charitos. L’ho accontentato, per fortuna, e mi sono innamorata non solo dello stile di Markaris, ma anche delle storie che inventa e dello sguardo che ci permette di avere sulla storia della Grecia  degli ultimi decenni.

Il commissario Kostas Charitos, ogni volta che si trova alle prese con delle nuove indagini, si muove tra la cucina di casa in cui sua moglie lo rifocilla con una serie di tipici piatti greci, il suo ufficio, in cui non è particolarmente amato per i suoi modi poco deferenti, e la sua scassatissima automobile una 131 Fiat Mirafiori, priva di aria condizionata, che lo porta da una parte all’altra della città anche durante le estati torride.

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