Warm Bodies di Isaac Marion: recensione

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Un capolavoro. Non posso definire in altro modo Warm Bodies di Isaac Marion. Iniziato ieri sera quasi svogliatamente mi ha tenuta sveglia fino alle due di notte: non riuscivo a staccarmene. Volevo arrivare alla fine. Bello, scorrevole e scritto bene. Un tris di caratteristiche tutt’altro che diffuso nella letteratura contemporanea.

Conoscendo la storia di scrittore di Isaac Marion, mi chiedo come sia possibile che sia stato scoperto solo alla sua quarta opera dopo tre ebook autopubblicati. Era da tempo che non mi imbattevo in uno scrittore capace di farmi ridere e commuovere allo stesso tempo. Ma soprattutto capace di farmi pensare immediatamente di recuperare le altre sue opere al volo. La storia di Warm Bodies, o meglio di R e Julie è raccontata dal punto di vista di R. E il mondo post apocalittico di Marion è un mondo… credibile. Semplice, spietato, ma credibile. E’ facile immaginarsi di trovarsi nella stessa situazione. E se un paio di passaggi (ripeto: passaggi, N.d.R.) possano sembrare scontati perchè un po’ frutto di quella che è la letteratura young adult di ora, beh, per il resto bisogna solo che togliersi tanto di cappello davanti al talento di Isaac Marion.

Non è una storia d’amore quella di questo romanzo, ma una storia di rinascita e di voglia di migliorare se stessi a tal punto di riuscire nell’impossibile. E’ la storia di un “cattivo”, di un assassino che non può essere altro che decide di essere altro, modificando la sua stessa natura. Ed il bello di questo romanzo, è che ci si trova spontaneamente a patteggiare per R, a condividere le sue emozioni ed a sperare per lui, che tutto finisca bene. Personalmente non vedrei l’ora di leggere possibili sequel. Di sicuro leggerò presto il prequel. Non importa in quale lingua lo stesso sia disponibile. Libro consigliatissimo. Leggetelo, andrà giù tutto di un fiato.

 

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