Vulgar Favors di Maureen Orth, recensione

Una biografia che tutti dovrebbero leggere per comprendere alcuni dei motivi per i quali l’omicidio di Gianni Versace abbia avuto luogo, o meglio, cosa potrebbe creato quella bomba ad orologeria che era l’assassino, Andrew Cunanan. Maureen Orth in “Vulgar Favors” è in grado di dare al lettore tutto ciò che internet non consente: la conoscenza.

Quella che era una talentuosa editor di Vanity Fair è stata in grado di ricostruire grazie ad un lavoro certosino quella che è stata la vita di Andrew Cunanan dalla nascita alla morte, ivi compresi gli omicidi e le indagini relative. Non si può indorare la pillola: non è una lettura facile perché il quadro che se ne ricava è devastante e non ci si può non interrogare su come sia stato impossibile evitare che tutto ciò accadesse. Nella prefazione dell’autrice Maureen Orth racconta anche di quella che pensa sia la chiamata che Andrew Cunanan possa averle fatto una notte prima di uccidersi, quando la stessa si occupava semplicemente del caso per la sua testata.

Sono tanti gli interrogativi che “Vulgar Favors” porta a porsi. E non sono sulla comunità LGBTQ tra i suoi pregi ed i suoi difetti: ma sulle persone e sulla loro educazione sociale. Se l’infanzia del ragazzo fosse stata differente, con genitori in grado di gestirlo come necessario, Gianni Versace e le sue altre vittime avrebbero avuto una vita lunga ed avrebbero potuto evitare di morire in modo così efferato? Una domanda retorica ovviamente. Quel che retorico non è è che il libro dell’autrice sia una delle biografie più complete esistenti sul caso e che sia quasi obbligatorio leggerla se si è interessati alla morte di Gianni Versace.

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