Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli, recensione

Chi mi conosce di certo rimarrà scioccato davanti a questa recensione. Il libro “Sette brevi lezioni di fisica” di Carlo Rovelli non rientrerebbe assolutamente nelle mie corde, anzi. Qualche anno fa probabilmente l’avrei lanciato lontano da me il più possibile.

 

Ma con gli anni arriva la maturità e quindi si incominciano a vedere le cose da tutt’altro punto di vista e ci si mette alla prova. Anche leggendo un saggio di fisica in pratica. Carlo Rovelli ringraziando tutto ciò che c’è di più caro ad un lettore che si affaccia ad un mondo oscuro per lui rende il viaggio attraverso “Sette brevi lezioni di fisica” davvero piacevole, a tal punto di far rimpiangere di non averlo avuto come professore in tempi non sospetti: chissà dove la vita ci avrebbe condotto altrimenti.

Mettendoci alle spalle alcuni rimpianti in tal senso va detto che se addirittura chi la fisica la disprezzava con tutto il cuore ha trovato interessante il saggio, per coloro che masticano la materia e che la amano un pochino di più, questo libro è proprio quel che ci vuole. Perché ti lascia con delle domande curiose che ti portano a riflettere. Ed un libro è buono sia quando ricordi perfettamente la trama per anni, sia quando ti porta a pensare. E questo libro è valido in entrambi i casi. La scrittura è piacevole da leggere e non pesante. E’ un tomo che consiglierei senza dubbio, anche a chi con la materia non ha dimestichezza, proprio come me. Ne vale davvero la pena.

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